Salve o esimio direttore,
son trascorsi mesi ed ore
da quell’ultimo Natale
che auguravo fine al male!
Certo, io son mica mago
Era sol augurio vago
Ma nel mondo se ho fallito
Qui vicino mi hanno udito.
Ricordate il pentolone
Che bolliva su in Comune?
Che qualcun si sia cotto?
Sarà un petardo o un gran botto?
Beh io questo non lo so
Che la sfera non ce l’ho
Ma mi viene da pensare
Che in tanti han da star male.
Mah! che dico… è Natale
Di nessun si vuole il male….
nemmen a quelli, e dico bene
Che si meritino pene!!!
Ehmm… però chi ha sbagliato
Non deve essere perdonato.
Se al lavoro le fa storte
Cambi almen mestiere e corte!
E ai politici imperfetti
Che gli fan da parapetti…
Che mi stian ben a sentire
Che il lor turno ha da venire!!!
Beh però faccio gli auguri
Un po’ a tutti… di meno ai duri.
E per primi agli emigranti
Che fra noi ormai son tanti.
Buon Natale a tutti i nonni
Sian sereni i loro sonni
Buon Natale anche ai nipoti
Che i lor sogni non sian mai vuoti
Buon Natale a chi fatica
E trascina in là la vita
A chi paga la pigione
ma… a chi sfrutta la situazione???
Buon Natale agli operai
Che nel cuor son di nessuno
Meno buono, ma meno assai
Al politico che vende fumo.
Buon Natale agli infermieri
Maschi e femmine sian fieri
E’ un dono tutto d’oro
Il coraggio del lor lavoro.
Buona Natale anche ai ventenni
Che invecchino indenni
Che il futur gli possa lasciare
Un mondo sano da campare.
Buon Natale ai professori,
a studenti e muratori,
ballerine nani e guitti
sempre in resta, sempre dritti.
…ma di Buon qui faccio basta
…non lo auguro alla casta.
E nemmeno ai sindacati
Che di noi si son scordati.
…non lo auguro ai ladri
e nemmeno agli assassini…
e neppure agli evasori
ne hai furbetti e falsi dottori
Beh che c’è?? In sta capanna
Sarà mica tutta panna?
Ci starà da chi ha vita dura
Qualche sana incazzatura…
Un bel vaffa impertinente
A chi ruba legalmente
A chi dietro la divisa cela
Un animaccia trista e nera.
Un Buon Natale però ancora
Vada all’arma dei Carabinieri
Gente che con noi lavora
E di loro andiamo fieri…
Buon Natale a te Romagna
Vecchia terra di briganti
In passato eri pregna
Di idee lungimiranti.
Oggi invece sembri prona
A sta razza ormai padrona
Che il cemento sol sa usare
Per poterti soffocare!
E però come si fa
A pensar di non viver qua?
Hai il mare e la montagna
E la gente è ancor “compagna” (forma dialettale :
compagno= amico)
E poi qui ci siamo noi
Questi pazzi della Piazza
Che sopravviviamo poi
Senza venderci… la tazza!!!
Buon Natale direttore…
A anche a Cecco tanto amore…
A Natale io vi abbraccio…
Ma da gennaio… ve le ristraccio!!!
Fausto Nottiberti
(una bella persona,
un bel sanclementese)