– Sabato 8 settembre, una impressionante calca di persone affolla piazza Tre Martiri a Rimini intorno alle ore 17. Davanti ad un lungo banco a ferro di cavallo ben sei file doppie di persone, per almeno 15-20 persone a fila, sono in paziente attesa del proprio turno per apporre la propria firma alla proposta di legge di iniziativa popolare promossa da Beppe Grillo.
A fianco un grande schermo tv che proiettava la contemporanea manifestazione di Beppe Grillo a Bologna: davanti, a guardare e ascoltare, diverse decine di persone.
Dunque a Rimini centinaia di persone, turisti compresi, hanno scelto di “perdere” qualche ora del loro tempo o delle loro vacanze, in fila solo per mettere una firma!
Nei giorni successivi stampa e tv, giornalisti e politici, filosofi e persone comuni, hanno detto la loro sull’evento.
Qualche sommessa considerazione da parte mia.
1) Ho sentito numerose critiche sul fatto che Grillo avrebbe contestato solo la sinistra e perseguito la distruzione di tutti i partiti.
Non ho ascoltato né letto tutto, quindi non so quanto ciò sia vero; però ritengo che se adesso ha criticato solo la sinistra sarà perché oggi è lei al governo di questo nostro bel Paese.
Quanto alla distruzione dei partiti spero sia una boutade: altrimenti quale alternativa propone? Penso invece che siano critiche al cattivo funzionamento degli attuali partiti e che tutti conosciamo e condanniamo.
2) Il titolo della giornata così caustico era chiaramente provocatorio; a parte la considerazione che nel linguaggio comune è diventata una parola quasi normale, spesso detta in tono scherzoso.
3) Rammento i tre punti della proposta di legge:
a) ineleggibilità al Parlamento di persone con condanna passata in giudicato;
b) eleggibilità solo per due mandati massimo.
c) solo i cittadini possono/debbono eleggere i propri rappresentanti e non le segreterie dei partiti.
Fatico a credere che ci sia chi possa accettare che persone condannate siedano tranquillamente in Parlamento, mentre per legge non possono ricoprire incarichi e impieghi in nessuna amministrazione pubblica.
Può lasciare qualche perplessità la richiesta di eleggibilità per soli due mandati. Ma è un modo per limitare la formazione di potentati politici, vero cancro della nostra democrazia.
La nostra situazione attuale di un Parlamento eletto dalle segreterie di partito, con ben 24 diversi partiti spesso in gravi conflitti tra loro, molti parlamentari praticamente a vita (non per colpa loro ovviamente), ben 25 con condanna definitiva? fanno pensare piu’ a una cosiddetta “repubblica delle banane” che ad una civile e democratica.
Naturalmente gran parte degli italiani sarebbero d’accordo nell’assumere queste semplici proposte di legge presentate al V-day (ed altre ugualmente importanti come l’enorme evasione fiscale o i costi vergognosamente alti della “politica”). Ma che possibilità concrete ci sono perché questa domanda, che sicuramente è trasversale a tutto l’elettorato, sia presa in considerazione da coloro che lo rappresentano in Parlamento? E d’altra parte questi politici, che, lo ribadisco, non sono stati eletti da noi, come possono ignorarla?
Tranne qualche politico, la casta ha già approntato le proprie difese accusando di qualunquismo, di volgarità, di antipoliticismo, chi mette in piazza e denuncia tale modo di fare politica… Addirittura c’è chi perfino, fiutato il vento, cerca di cavalcare questa ondata di protesta dichiarando “Sono io l’antipolitica! (Berlusconi.) (Su questo non avevamo dubbi, cavaliere!)”. Altri politici un po’ più cauti e più saggi si limitano ad aspettare che la tempesta si calmi e i sudditi tornino da bravi a fare i sudditi.
Ci sarebbe da entrare nel più nero sconforto se non fosse che sempre più gente comune richiede con forza che la politica ritorni ad essere ciò che deve essere, la ricerca del bene comune, e non la difesa di posizioni di privilegio e il luogo degli affari.
La posizione della Chiesa Cattolica è un capitolo tutto a parte; qui vorrei solo sottolineare l’ultimo timido tentativo di denunciare l’evasione fiscale come un grave peccato verso i piu’ deboli e poveri.
Con l’augurio che abbia sempre piu’ il coraggio evangelico di sganciarsi dal POTERE!!!
Pietro Cavallaro, Riccione