Gli appassionati delle eccellenze eno-gastronomiche potranno ammirare e degustare i sapori dimenticati. Forse al primo posto ci sono le famose pere d’inverno romagnole (le cosiddette volpine e rossina). Quelle che le nonne mettevano a cuocere nelle fascinose stufe bianche a legna; ora tornate di moda.
Gli altri sapori dimenticati: le meline piccole (dette), le sorbe, le melecotogne (la marmellata è straordinaria), le nespole, i cachi. Poi ci sono i tradizionali prodotti tipici di Montescudo: il vino (nell’occasione viene presentato la riserva 2006 imbottigliata quest’anno in alcune migliaia di unità), l’olio (quello nuovo sarà servito sulla bruschetta), il miele (di Fiorenzo Guiducci e Angelo Dettori), le patate, i formaggi (di Roberto Dettori), le terrecotte (San Maria del Piano ha un’antica tradizione per quelle d’uso).
I produttori del vino imbottigliato Monte dello Scudo sono quattro: Enrico Conti, Elio Gambuti, Romano Nicolini e Gilberto Tonini.
Oltre alla degustazione, è possibile effettuare acquisti; con gli stand gastronomici che servono anche piatti scomparsi.
Alla quinta edizione, l’appuntamento è organizzato dal Comune, dalla Pro Loco e dal Comitato parrocchiale di Santa Maria del Piano.
I dinamici componenti della Pro Loco vorrebbero piantare attorno al Museo Etnografico di Valliano le piante da frutto dimenticate, tipiche della civiltà agricola di queste terre.