– Luglio 1997 nasce La Piazza. “Cari lettori si va a ricominciare”. Inizia così l’editoriale. Sì, perché dietro c’erano altri 6 anni di esperienza di giornalismo con la creazione di un altro periodico locale: la Valle.
La Piazza, dunque, compie 10 anni. Sono pochi se guardiamo ai colossi che hanno fatto la storia del giornalismo, sono significativi per un giornale territoriale che si regge solo con le proprie forze, sono tanti se si elencano i tanti tentativi di giornali locali prematuramente scomparsi.
La Piazza ha un sapore antico perché possiede un’anima: un filo rosso che lega la passione all’amicizia e ad uno spirito di servizio non monetizzabile che caratterizza un gruppo di persone. Ha l’irriverenza di chi crede sempre nella correttezza, e di sentirsi liberi da padrini e protettori. Abbiamo sponsor che ci seguono fin dall’inizio, e nessuno di loro ha mai chiesto di interferire sulla linea editoriale. Un bell’esempio!
Il riferimento, unico padrone, è il cittadino-lettore. Buona parte del giornale è fatto proprio dai lettori, segnalandoci argomenti, situazioni, denunce, spesso scrivendo direttamente gli articoli. Tutto questo senza che il giornale diventasse una insulsa buchetta delle lettere. La comunità nelle sue varie espressioni è la vera protagonista e ricchezza della Piazza.
Un occhio benevolo, il nostro, che ha fatto conoscere tante piccole e grandi realtà aziendali, associazioni di volontariato, culturali, personaggi.
In 10 anni abbiamo raccontato migliaia di persone della Valconca, del Riminese e del Pesarese. Le piccole cose e virtù che sono il sale di una civile comunità.
Un occhio, invece, più critico verso il mondo della politica e dei Palazzi. Verso i quali abbiamo evidenziato gli elementi dell’incoerenza, ma anche saputo esaltare le cose positive che andavano verso l’interesse pubblico.
La Piazza, pur trattandosi di un mensile locale, non ha disdegnato pillole di riflessione su grandi temi.
I momenti di maggiore soddisfazione sono quando la redazione si riempie di alunni in visita al giornale. Tante domande, alcune ore in leggerezza, per scoprire i segreti e i rudimenti del fare un giornale. Poi la foto collettiva da pubblicare.
Altra caratteristica della Piazza è la satira. Le vignette e le rubriche. Importante, perché la satira è uno di quegli indicatori che segnalano l’indipendenza di un giornale.
Centinaia di inchieste di grande interesse: sull’economia, il turismo, le tradizioni, la cultura. Gli sport minori, la storia, l’amarcord, anche la fede religiosa. Il tutto sempre con l’ambizione di un taglio non scontato, dove ai dati e le opinioni più qualificate e competenti, si affianca la riflessione critica.
In questi 10 anni abbiamo acquisito tanti contatti umani e professionali, e anche grandi soddisfazioni. Sono tanti gli amici, ma qualcuno che non ci ama ci sarà senz’altro. Ma questo fa parte del lavoro.
Grazie a tutti i collaboratori e amici, grazie ai nostri numerosi sponsor che hanno creduto e credono nelle potenzialità del giornale. Infine un grazie di cuore ai nostri meravigliosi lettori.
di Vincenzo Cecchini