– Valter Galeazzi è un bell’albergatore; tra i maggiori della nostra riviera: un sorriso largo e un abbigliamento casual. E’ appena tornato da un viaggio in India e Nepal. Ricorda: “In India sono stato in un quattro stelle che ci sogniamo. Immetterò qualcosa di loro nella mia struttura”. Il figlio Alessandro, trent’anni, suo appassionato erede (la figlia Federica, 33, gestirà l’agenzia viaggi “Santo Sefano”), in febbraio è volato alcuni giorni a Maiorca per vedere come gli spagnoli accolgono i tedeschi che vanno lì per lunghe scarpinate in bicicletta.
Sessantré anni, passioni per la lettura, i viaggi e navigare in Internet, è stato presidente degli albergatori negli anni Settanta. Valter (con una “V” perché nato nel ventennio) Galeazzi in mezzo secolo ha ereditato e costruito un fior di albergo: 54 camere, di cui 4 suite. Ha proceduto con lo spirito dei piccoli passi, senza interruzioni. Per i suoi lavori ha sempre utilizzato il fior fiore dei progettisti locali: Luigi Filippini in coppia con Boga, Patrizio Ciotti, infine Giovanna Mulazzani.
Tutto inizia col babbo Umberto (ha 92 anni e va ancora in bicicletta) e la mamma Teresa Filippini (un cognome storico per Gabicce), scomparsa pochi anni fa. E tutto nasce dalla madre. Il babbo fa il pescatore e la giovane moglie ha paura. Acquistano una piccola casa sul lungomare di Gabicce Mare. Diventa il nucleo originale della pensione “Marinella” (con questo nome si sarebbe dovuta chiamare la figlia mai nata). Siamo nel ’49. Cresce come tanti alberghi della nostra riviera: una camera sopra l’altra, senza un’idea di futuro, la pensioncina cresce. Il primo intervento robusto è degli anni ’60; ci mette le mani un architetto di sicuro talento, nonché bella persona, l’architetto cattolichino Luigi Filippini. Nell’87, anno delle alghe, c’è una tappa fondamentale. Acquistano una pensioncina abbinata, l'”Ondina”. E dopo 4-5 anni, ristrutturano tutto il complesso. La bella, innovativa ed elegante hall, viene pensata da Patrizio Ciotti, talentato progettista gradarese.
Dopo 43 anni di acquisti, metro quadrato dopo metro quadrato per via dei tanti eredi, Galeazzi è riuscito ad entrare in possesso del villino Michelini vicino al suo albergo. Questa, insieme a parte dell’albergo, sarà un moderno e accattivante centro benessere. Lo ha progettato Giovanna Mulazzani, sensibile architetto gabiccese. Investimento previsto: 2,5 milioni di euro. “Ma forse io non lo vedrò mai realizzato”, commenta il signor Galeazzi.
Di pari passo allo sviluppo della struttura, hanno lavorato sull’ospitalità, avvalendosi di consulenti di sicuro talento: prima Aureliano Bonini e oggi di Mario Santinato. Dice Galeazzi: “La volontà è quella di migliorare e imparare sempre, mettendo al centro il cliente”. Dopo aver dato i nomi alle camere nei ’60 (Bora quelle sul mare e garbino quelle con le finestre all’entroterra), aver portato in albergo l’ordinazione alla carta, l’avere introdotto programmi di gestione, da tre anni si offre agli ospiti la mezza pensione, con la possibilità dell’intera con 12 euro in più per gli adulti e 6 per i ragazzi sotto i 12 anni. Una mezza pensione in suite costa 110 euro; una bella cifra per Gabicce Mare e non solo. E’ tutto incluso, bevande (eccetto quelle alcoliche) e spiaggia. Il pomeriggio, dalle 16 alle 18, si offre anche la merenda.
Apertura lo scorso 9 marzo (con un gruppo di tedeschi che praticano l’ironman, nuoto, corsa e bici), chiusura in ottobre, il “Marinella” fa parte del club di prodotto Italy Bike Hotels di Riccione. E gli stranieri rappresentano il 50 per cento della sua clientela (erano il 70). I cari ciclisti gli allungano la stagione. Il legame di Galeazzi col ciclismo è fortissimo. Fu lui in cui era presidente degli albergatori, su siuggerimento dell’umbro-tedesco, Settimio Campana, ad inventarsi la Settimana Ciclistica. Il primi gruppo fu di 15 appassionati e si fermò 15 giorni.
Ha per questa stagione altre innovazioni: doppio turno di cena fino alle 22.30. Anche questo servizio mutuato dai viaggi.