– La processione del Venerdì Santo è antica. Quest’anno cade il 6 aprile e inizia alle 9 di sera. I montefioresi, in abiti d’epoca, accompagnano il Cristo, non come nella Via Crucis che ti porta al Calvario, bensì nel viaggio dal Golgota al Santo Sepolcro. Il corpo del Cristo viene trasportato su un baldacchino tenuto a spalla da uomini incappucciati, che calzano le cappe delle antiche confraternite montefioresi.
L’usanza è documentata già dal XVI secolo; nelle cronache si legge che nella cittadina si portasse in processione il Cristo morto affinché proteggesse la popolazione dalle frequenti epidemie di peste.
Nei decenni il corteo si è arricchito di figure simboliche come quella del Cireneo, uomo che nel Vangelo è indicato come colui che tornando a casa dal lavoro nei campi, viene fermato dai soldati che mettono sulle sue spalle robuste la croce del Cristo già caduto tre volte. In questa occasione però, il Cireneo è incappucciato di rosso e volontariamente si fa carico della Croce.
A Montefiore, i ruoli all’interno del corteo sono tramandati di generazione in generazione all’interno delle stesse famiglie.
La rievocazione, accompagnata dalle musiche della banda cittadina, percorre le strade del bosco e del centro illuminato unicamente dalla luce delle fiaccole, rendendo l’atmosfera ancor più e suggestiva.