Lo scopo della giornata è molto semplice: incontrare ed intrattenere gli ospiti, che attendono con impazienza. L’appuntamento, come tradizione vuole, è la seconda domenica di ottobre, quest’anno il 12.
Il programma. Dopo la messa delle 9.30 nella chiesetta dell’ospizio, la festa inizia il primo pomeriggio (14.30) con il rosario e la benedizione. La noce è la protagonista indiscussa: si vendono noci nostrane, frutta di stagione di una volta, nocino, sciroppo del nonno, torte alle noci, pane alle noci, “fusaia”. Invece, nello stand gastronomico, i fagioli con la piadina.
Il pomeriggio è fatto di giochi ed animazioni della vecchia tradizione: “e ciacanos”, “l’altezza de parsciòt”, la lunghezza della corda, “e pes”. Inoltre, c’è una gara per la noce più grossa e per quella più piccola. E l’estrazione.Tutto il ricavato va in beneficenza ai nonni.
La casa di riposo dei nonni, all’ingresso di Saludecio, sulla destra, è quella del Beato Amato. Accoglieva poveri e pellegrini diretti a Roma. Ha subito molte trasformazioni, ma è rimasto un luogo di un fascino e di una misticità particolare: la chiesina, probabilmente, era la cella del Beato.
L’appuntamento, come dicono gli organizzatori, coinvolge “molte mani”.
Lo scorso 29 settembre riaperta al culto dei fedeli ed agli amanti dell’arte. E’ uno autentico gioiellino. Restaurata dal Rotary Club Riccione-Cattolica. Potrebbe essere l’occasione per visitare la chiesa, che custodisce opere di Pomarancio e Soleri Brancaleoni
VEDI L’ARTICOLO: