– “Sembra ieri quando con qualche amico del paese ho accettato questa scommessa, persa in partenza pensandoci allora, stravinta col senno di poi”.
Senza tentare di nascondere l’emozione dei ricordi e la soddisfazione di chi sa di avercela fatta, il maestro Oreste Pecci parla con orgoglio dei primordi della sua creatura. Era il 1966 quando vide la luce il progetto embrionale di dare alla Valle del Conca il primo coro della sua storia, e l’anno successivo fu fondato proprio dal maestro e quei suoi compagni di viaggio il Coro “Citta’ di Morciano”.
Nulla di straordinario se non fosse che non solo il Coro è riu scito a sopravvivere all’ineluttabilità del tempo, ma a distanza di diversi lustri si è ormai affermato come un’istituzione imprescindibile del circondario ed un affidabile punto di riferimento per i tanti enti.
Tutto grazie alla passione, alla tenacia ed alla cocciutaggine del mitico Pecci, insegnante morcianese di lettere in pensione e soprattutto deus ex machina. Dove riesca a trovare tempo ed energie impegnato com’e’ tra le sfiziosita’ culinarie amorevolmente preparategli dalla moglie, le partitelle di tennis con gli amici di sempre, la banda cui non sa dire di no e gli accompagnamenti con l’organo durante le funzioni religiose rimane un mistero.
Il Coro, le cui radici musicali sono ovviamente di spiccata matrice liturgica, ha spaziato negli anni in vari generi, dallo spirituals alla lirica, dai canti degli alpini ai pezzi folkloristici.
Il 2007 appena concluso ha visto i nostri cantori esibirsi in oltre trenta date, e per l’anno venturo le prospettive sono altrettanto rosee.
Per di più la fama ha varcato i sacri confini nazionali ed a testimoniarlo ci sono le ricorrenti manifestazioni internazionali cui da anni prende parte, non da ultima la tappa olandese che lo ha visto protagonista di tre concerti ed, ovviamente, altrettanti tutto-esaurito!
Agli ordini dell’infaticabile Pecci vi si staglierà davanti in studiato e rigoroso ordine un manipolo di quarantacinque coristi a ranghi completi, professionisti nello spirito e dilettanti nell’onorario, pronti a deliziarvi con il loro ormai vastissimo repertorio. Nei loro impeccabili abiti di scena, accuratamente divisi nelle cinque voci caratteristiche, soprano e contralto per le signore, tenore, baritono e basso per i signori, sono magistralmente accompagnati dalla bravissima pianista morcianese Irene Candiotti, professoressa di musica prestata al volontariato.
Chiunque, esperto cultore o novizio ascoltatore, verrà immediatamente avvolto dall’autentica passione con la quale il maestro Pecci prima introduce con brevi cenni storici e tecnici i pezzi da eseguire, poi girando le spalle alla platea guida con sapienza i suoi coristi.
Fatta doverosa premessa che il livello qualitativo espresso da tutti i coristi meriterebbe palcoscenici ancor più importanti vanno citate le voci soliste, non prima di avere so ttolineato che anche questa è un’assoluta rarità per un coro amatoriale, dato che di norma i solisti vengono “affittati” all’esterno.
Cominciamo dai soprani. Vanna Poli, casalinga morcianese ed artista eclettica, appartiene allo zoccolo duro del Coro dato che lo frequenta da tempo immemorabile. La sua navigata esperienza la pone al riparo dai rischi insiti nell’esibizione rigorosamente dal vivo, dando tranquillità a tutti i colleghi. La leggenda narra che non becchi una stecca dal 1975.
La new entry è Nicole Leardini, giovane sanclementese trapiantata per amore a San Giovanni in Marignano, che tra una dichiarazione dei redditi ed un conto fiscale presta la sua ugola prorompente alla causa, ricevendo in cambio crescenti elogi per lo spiccato talento ed i progressi continui. Come direbbe un giornalista sportivo: ottimo acquisto!
Passiamo ai tenori. Claudio Del Magno, morcianese titolare dell’omonimo supermercato, è ormai famoso nell’ambiente per la capacita’ di rompere i bicchieri non solo sugli scaffali del negozio, ma anche e soprattutto con un roboante do di petto. Solo la sua modestia ed una proverbiale timidezza gli impediscono di spiccare il volo verso la vera fama planetaria.
Lo segue Sandro Pasini, sanclementese doc e solista anche nel coro parrocchiale, ormai uno specialista nella canzone popolare di tutto il mondo.
Finendo con i bassi citiamo Mario Andruccioli, famoso tappezziere di Saludecio, che usa la sua potenza non solo sul palco ma anche per scongelare le stradine innevate del suo comune che d’inverno gli impedirebbero di partecipare alle prove. Inconfondibile nel coro non solo per la sua voce, ma anche per la statura notevole che spicca anche dalla quarta ed ultima fila che occupa.
Ma ogni favola che si rispetti deve avere una nota stonata – definizione quantomai appropriata – e nello specifico ne fanno le spese i familiari. Ore ed ore di gorgheggi, di prove, di litanie continue, di giorno e di notte, mettono a dura prova le coronarie di chi è costretto a vivere con uno dei nostri quarantacinque eroi.
Lunga vita al Coro “Citta’ di Morciano”, nostro orgoglio e motivo di vanto, e come si usa dire: “Cento di questi giorni!”.
Germano Di Lecce