Tutto anche grazie all’ascolto della musica di ‘Viaticum’ del trio svedese E.S.T.
Il tempo, si mostra sempre spavaldo con chi non accetta il suo disinvolto trascorrere. Come un guerriero irriducibile e indomito, il tempo avanza e colpisce anche il simbolo dell’edonismo, il mito di Casanova. Incoronato come una celebrità, come una leggenda, nella strategia della conquista, ora siede stanco su una vecchia poltrona e senza trucco.
Non essendo più in grado di mostrare muscoli dorsali, pettorali e addominali, non gli resta altro che mostrare foto d’epoca accuratamente conservate in un stagionato album. Questa società non gli farà mai mancare terreno fertile e occasioni di riscossa. Al Casanova govane di ieri, al Casanova stanco di oggi, manca un autore che ridisegni la sua figura abbondante di spirito avventuriero, fino alla esagerazione e al paradosso. Sulla grande nave, ora in pericolo per continue avaria sociali, il mito di Casanova trionfa, mentre a bordo trovasi di tutto.
C’è l’avvocato, con la borsa, baffi e bombetta, in tenuta preistorica, senza cellulare, che saluta da un fotogrammo felliniano, assediato dagli sberleffi di giovani monelli. C’è persino la ‘donna dei sogni’, incorniciata come un quadro, sollevata e mostrata agli sguardi incantati, proprio dal Casanova di turno. Al timone si aggirano numerosi aspiranti piloti, con in dotazione, carte di navigazione speciali.
Accanto al Casanova dal tono dimesso, s’intravede la figura di un esemplare sulla via di estinzione come la pubblica opinione: l’intellettuale. Conosce tutto a memoria, persino il suo nome e cognome, sa tutto di tutti, dimenticando che la nave rischia il naufragio. Ai lati, pronta a usare i remi o le cinture di salvataggio, una società col lutto al braccio. Povero Casanova, il libro di storia ti ha rapito, ma in compenso ti ha riservato una pagina destinata ad appassire come un fiore.
Quando gli strumenti sono inadeguati e stonati, anche la grande orchestra produce suoni sgradevoli. Gli strumentisti, disorientati, cercano una via d’uscita, sperando che dall’alto si cali sul podio l’uomo dalla ‘bacchetta magica’. Per tutti, purtroppo, non vi è che il castigo dell’attesa, mentre il mare minaccia tempesta, e il tempo annuncia il suo arrivo in perfetto orario.
In alto, tra le nuvole, il Maestro disegna tutto e se ne va. Come la sua atmosfera, la sua poesia, è percepibile, non visibile.
Grazie Maestro
P.S: ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale.
di Ebo Del Bianco