IL FATTO
di Claudio Casadei
– L’alacre lavoro dei vari coordinatori di partito in preparazione delle prossime elezioni procede sottotraccia in quel di San Clemente. Per ora voci più o meno fondate, si rincorrono e si smentiscono nell’arco di pochi giorni. Si lavora su programmi generici pieni di buone intenzioni, dove correttezza, onestà ed etica sono il comune denominatore.
Purtroppo però la politica, a tutti i livelli, soffre di amnesia. E’ come vedere un bel film dove il giusto e l’onesto vincono quasi sempre, ma quando esci dalla sala ti ricordi che la realtà è ben diversa.
Noi elettori leggeremo un bell’elenco di promesse, scopriremo che tutti pensano a noi, sapremo che il prossimo futuro sarà il migliore possibile. Poi, passate le elezioni, scopriremo ancora una volta che ogni errore sarà il miglior compromesso possibile, ogni ingiustizia avrà mille motivazioni, ogni mancata risposta sarà dovuta alla domanda sbagliata o inopportuna. E dovrà starci anche bene perché ormai la normalità è il compromesso all’ennesima potenza e questa sembra l’unica forma di politica possibile. E’ quello che ci hanno fatto credere i politici, quello che abbiamo accettato come cittadini nella speranza che primo o poi il vantaggio potesse essere anche nostro.
Ma intanto i lavori sono in corso. Il Pdl, vincitore reale delle recenti elezioni politiche, ha nel signor Quaranta un segretario attivo ed una persona onesta. Il partito ha intenzione di presentare un serio programma con persone realmente interessate a cambiare quella che è a loro avviso una situazione stagnante e di sviluppo sbagliato e caotico. Una realtà da riportare sotto controllo. Il rischio per Quaranta è di ritrovarsi a braccetto personaggi interessati a riciclare progetti abbondantemente e giustamente bocciati.
Probabile debolezza per l’elettorato di centro destra potrebbe essere quanto accaduto nelle ultime elezioni comunali: un candidato sindaco che, non eletto, abbandona precipitosamente il seggio in consiglio. Ci saranno state mille ragioni, ma la gente non ha capito e nessuno ha spiegato.
Obiettivo San Clemente
Seconda formazione Obiettivo San Clemente ha svolto un lavoro puntiglioso e spesso produttivo dopo le ultime elezioni. Ha brillato per impegno e per costanza. Ha cercato più di ogni altro la comunicazione con la gente e spesso ci è riuscito. Di negativo c’è stato un protagonismo eccessivo spesso ingiustificato, che ha generato l’ironica presa di distanza anche di persone inizialmente organiche al gruppo stesso. Un problema per la formazione la corte serrata dei partiti maggiori ad alcuni componenti del gruppo unitamente all’assenza di finanziamenti.
Pd
Infine il Pd con tutte le sue componenti. Erede delle amministrazioni precedenti, sta vivendo in San Clemente un lento declino, tanto che le antiche rendite di posizione sono armai consumate. La giunta al potere, ha dovuto governare un’eredità complessa e una situazione difficile da spiegare. Ci sono state denunce alla forza pubblica di “clamorosi errori” in cui erano incorsi importanti uffici, ma, essendo la continuazione delle precedenti giunte, quella attuale ha molto lavorato per correggere certe incresciose situazioni.
Tutto tempo sottratto ad una normale gestione del programma elettorale la cui realizzazione era già stata messa in difficoltà dalle variazioni congiunturali e dai tagli dei governi.
Il sindaco Cristian D’Andrea non sembra essere messo in discussione: per la giovane età, per l’entusiasmo e per un seguito sempre più largo. Il gruppo invece mostra qualche scricchiolio, qualcuno è stanco per problemi personali, altri non si sentono più a proprio agio. Qualcuno invece ha contatti con altri gruppi e non vede l’ora di andarci, mentre da Rimini le varie correnti spingono già le proprie candidature. Insomma, nel suo piccolo, San Clemente riflette la situazione nazionale. Molta confusione sotto il cielo e poche certezze fino alla fine. Intanto il teatro della politica locale ha riaperto i battenti: sediamoci e guardiamo lo spettacolo.