– ‘Famiglia Cristiana’ è il periodico cattolico più diffuso in Italia, diretto da un sacerdote, don Antonio Sciortino. In passato aveva attaccato il governo Prodi a proposito dei progetti di legge sulle coppie di fatto e sulle questioni che si sogliono definire ‘eticamente sensibili’. Nulla di più comprensibile, data l’impostazione ecclesiale di quel giornale.
Ma oggi assai più profondo è il solco che separa dall’attuale governo i giornalisti di ‘Famiglia Cristiana’. Esso riguarda infatti la filosofia complessiva dei berlusconiani, il loro trattamento anticristiano dei piccoli Rom e dei ‘dannati della terra’, la loro sordità nei confronti di milioni di famiglie povere, l’autoritarismo posto in essere da un Capo infallibile.
“La verità è – ha scritto ‘Famiglia Cristiana’ – che il Paese da marciapiede i disagi li soffre da tempo ma la politica li toglie dai titoli di testa, sviando l’attenzione con le immagini del ‘Presidente spazzino’, l’inutile gioco dei soldatini nelle città, i finti problemi della sicurezza. Neanche fossimo in Angola…”.
Poi, una settimana dopo, ‘Famiglia Cristiana’ ha aggiunto: “Speriamo che non si riveli vero il sospetto che stia rinascendo da noi sotto altre forme il fascismo”. L’aveva già detto Amos Luzzatto, memore delle leggi razziali di Mussolini; Umberto Eco; Giorgio Bocca; Dario Fo; Antonio Di Pietro; Paolo Flores d’Arcais; Franco Cordero; Michele Santoro; Paco Ignacio Taibo II.
E lo ripete oggi Nanni Moretti, che attacca l’imbottimento dei crani ottenuto dall'”uomo che detiene il potere concentrato dei media” e – cosa impossibile nelle altre democrazie del mondo – “si candida per 5 volte in 14 anni a capo del governo” e “attacca la magistratura”.
Fresco essendo il ricordo della calorosa accoglienza tributata a Berlusconi in Vaticano, a nessuno sarebbe venuto in mente di attribuire a quest’ultimo i giudizi di ‘Famiglia Cristiana’.
Ma il Vaticano, tramite padre Lombardi, si è affrettato a sconfessarli a nome della Santa Sede. Ma il Concilio Vaticano I non ha teorizzato l’infallibilità del papa in materie come questa. Assistiamo a una bella spaccatura nel mondo cattolico italiano.
di Alessandro Roveri
Libero docente dell’Università di Roma