…Ghigi, commissariata – La dirigenza della Ghigi non ce l’ha fatta a portare l’azienda in acque calme. La mancanza di risorse economiche (lavoratori con gli arretrati da ricevere, cinque mesi, l’impossibilità ad effettuare investimenti) ha portato il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani alla decisione finale lo scorso 18 dicembre: commissariare lo storico marchio e metterlo in liquidazione. A cavallo tra gli anni ’50-’60 competeva con la Barilla per la leadership italiana. Da metà anni ’60 un lento e triste declino, sempre in nome della difesa dei posti di lavoro.
…Ghigi e Ciotti – Il sindaco di Morciano Giorgio Ciotti, Margherita, è stato tra i maggiori fautori del salvataggio della Ghigi, inserendo l’azienda nel Pru (Piano di riqualificazione urbana). Tutta Morciano è rimasta fuori da tale progetto. In sostanza l’azienda poteva con l’immensa cubatura dello stabilimento costruire negozi ed appartamenti. Inoltre, la pubblica amministrazione era pronta ad acquistare sale e salette per oltre 5 milioni di euro. In cambio la Ghigi si impegnava a costruire la piazza antistante (già realizzata). Con i danari dell’operazione si potevano mettere le basi per il nuovo stabilimento a San Clemente.
…Ghigi e Fabbri – Il presidente della Provincia Nando Fabbri, Ds, credeva nella Ghigi. Il Consiglio provinciale, nonostane le critiche anche in seno alla maggioranza, approva il piano industriale che comprendeva anche l’acquisto di una dozzina (decisamente troppi) di ettari di terra a Sant’Andrea in Casale per costruire il nuovo stabilimento. Il prezzo davvero basso, ha fatto montare le ira degli altri imprenditori. Risultato: tanta sensibilità è stata inutile e dannosa. Morale: meglio aiutare le aziende sane.
…Ghigi e Battazza – Claudio Battazza, segretario Ds della Valconca, si è sempre opposto al salvataggio della Ghigi nei termini decisi dai Comuni di Morciano, San Clemente e Provincia di Rimini: troppo cemento a Morciano e massacro del territorio a San Clemente. Perché non lo hanno ascoltato?