ALLEGRO MA NON TROPPO – LA POLITICA
– In quel di Gabicce Mare il risultato elettorale non è stato molto diverso da quello nazionale. Il centrodestra guadagna voti, Pd e Idv aumentano attingendo dalla scalcagnata Sinistra Arcobaleno. L’Udc viene rosicchiata dal Berlusca. Nel suo manifesto di ringraziamento il Pd gabiccese parla di “ottimo risultato”. Ma è come festeggiare dopo un terremoto perché la propria casetta è rimasta in piedi mentre tutto intorno sono macerie.
I berluscones (insieme a Casini) sono alle calcagne col 42%. Gli attuali alleati di Sinistra sono una rappresentanza quasi fantasma. Poi c’è Di Pietro che veleggia attorno al 4,5%. Ma… sarà della partita col Pd a Gabicce? Si mormora che Riccarda Patruno sia il “referente” dell’Idv. Ma i suoi rapporti col Pd gabiccese non sono poi così idilliaci.
Si parla di sostanziale incompatibilità personale col sindaco Curti. Questo potrebbe già minare una possibile ricandidatura del sindaco geometra. Ma, nonostante tutto, il Corrado rimane sempre gentile e sorridente, tanto che qualcuno lo ha definito Curti Riso.
La Sinistra (Rifondazione e Comunisti italiani) sembrano ormai senza rappresentanza e senza identità. Domanda: la campagna acquisti del Pd per coprirsi a sinistra, riuscirà a coinvolgere i Cucchiarini e gli Annibalini per le prossime comunali? Intanto però, con determinazione, pare siano riusciti a stoppare alcuni progetti del Pd.
Progetti che vedono Gabicce come terminale, mentre l’hard disc si trova sempre a Pesaro e a volte ad Ancona. Infatti Marche Multiservizi aveva messo gli occhi addosso sulla farmacia comunale e sulla gestione della palestra, ma il segretario Fernando Semprini dei Comunisti italiani ha fatto muro. Per il momento non se ne fa nulla. Per il momento.
La Sinistra potrebbe avere ancora qualche possibilità di contare. Se vorranno continuare ad occuparsi di cultura, giovani e sport forse non ci saranno problemi. Così come è successo fino ad oggi.
Ma se vorranno mettere becco su questioni urbanistiche dove si sfornano i mattoni… il Pd di Curti & C. non sarà molto d’accordo. In fondo è quello che è successo fino ad oggi.
Corrado Curti pare che non sia più un sindaco amato, almeno all’interno di quello che era e che è diventata la sua maggioranza. Ha subito una cura dimagrante. Dubbi vengono dalla Sinistra per l’uomo delle “mille deleghe”, in odore di conflitto d’interesse, l’uomo che in 4 anni, narrano le cronache, ha cambiato 3 vicesindaci, i capi settore e 3 segretari comunali. Domanda: le primarie si faranno? Per il momento tutto tace. L’ultima voce dice che Bruna Tacchi sarebbe anche disposta a guidare una lista contrapposta al Curti. Sarebbe seguita anche dall’altra ex vicesindaco Riccarda Patruno.
Intanto Rinnova Gabicce rompe gli indugi e annuncia che sarà presente alle prossime elezioni comunali. Pur in crisi di identità chiama a raccolta cittadini e soggetti politici. Naturale diventa il confronto per un’alleanza con Rc e Comunisti italiani. I Verdi sono già parte integrante.
Il dialogo operativo in Consiglio col Gruppo misto potrebbe allargare l’alleanza. Per i giovani che recentemente sono entrati nello staff del Pd è una bella prova: da una parte la tentazione di un’apertura vera a questa esperienza e dall’altra venire tacciati di essere la foglia di fico delle vecchie segreterie dei Paolini, Morotti e Arduini.
Dal centrodestra s’alza la voce di Forza Italia che dovrebbe puntare a candidare a sindaco Massimo Michelini. Lui nel frattempo continua a scrivere lettere aperte ai Gabiccesi mischiando filosofia e politica. L’uscita di scena di Oscar Olmeda di An rende più debole il Pdl. Poi c’è chi accusa Michelini di essere stato troppo tenero con la giunta Curti.
Rinnova Gabicce manda segnali trasversali e indica gli interlocutori del Pdl con cui avviare un confronto: Giorgio Pecci (ex assessore) e Massimo Muccini (consigliere comunale). Insomma il messaggio è questo: voi del Pdl vi date una ripulita interna, riesumiamo la Rinnova Gabicce che vinse le elezioni del 1999 con Domenico Pritelli e… via contro Curti e il Pd.
Ma come dice il proverbio: tra il dire e il fare c’è di mezzo… un terremoto. I cittadini sono cambiati e la rappresentatività dei soggetti partitici è ridotta all’osso. Ma siamo solo alle prime schermaglie.
di Ecci