L’INTERVISTA
– Toscano di Massa, Marco Borrini è il nuovo segretario di Rifondazione comunista di Misano Adriatico. Succede ad Elio Bassetto. A Misano dal ’96, professione farmacista, sposato, tre figli maschi, ha 49 anni. Gioca a scacchi (ha vinto anche tornei di categoria) e stecca. Con un gruppo di amici misanesi, si diverte su un campo di calcetto. Le sue letture seguono tre filoni: romanzi (“Cent’anni di solitudine” di Màrquez il libro del cuore), sociologia e fantascienza (quest’ultima una passione trasmessagli dal babbo). Ha ereditato un partito forte (oltre il 17% dei suffragi alle elezioni amministrative del 2005) ed un partito sfilacciato (Sandro Pizzagalli e Ketty Ronchi sono approdati a Sinistra critica).
Che cosa significa essere di sinistra?
“Essere in Rifondazione significa avere in mente un progetto politico e sociale ben preciso: giustizia (che manca), redistribuzione del reddito (che non avviene più), il problema casa (che non si affronta più). Con la Sinistra Arcobaleno andiamo ad occupare il vuoto lasciato dal Pd che è scivolato verso il centro. Una persona culturalmente di sinistra non può che specchiarsi in questa nuova compagine”.
Quali sono i bisogni fondamentali dei misanesi?
“Manca l’edilizia popolare a Misano come in gran parte dell’Italia. L’altro nodo sono le scuole. Alle elementari abbiamo classi troppo numerose, anche se capisco che spesso le cose dipendono dalle risorse. Altro nodo è il turismo. Il centro di Misano Mare d’inverno è morto, da depressione. Con un arredo scelto male; per un suo sviluppo va coinvolto tutto il territorio comunale. Inoltre, il Comune dovrebbe dare piccoli segnali con risparmi energetici, ad indicare una certa strada da percorrere”.
Quale messaggio per Sandro Pizzagalli che ha lasciato Rifondazione per Sinistra critica?
“Gli vorrei dire: perché dividersi? E’ entrato in una forza a sinistra dell’Arcobaleno; purtroppo prenderà solo pochi voti. Voglio sottolineare che non è mia intenzione polemizzare né con Sandro, né con Sinistra critica”.
Entrerete in giunta?
“Mi sembra prematuro, con l’evoluzione attuale della politica. Se ne discusse prima delle ultime amministrative nel 2005 ed ero favorevole. Le trattative avanzavano ma Pizzagalli si oppose e non si realizzò. Tra un anno sarà tutto da valutare. Da decidere. Se a livello nazionale non si fa l’accordo, lo trovo abbastanza inopportuno a livello locale. In ogni caso credo che valuteremo allora, anche tenendo conto dei programmi”.
Come giudica questi tre anni di governo Magnani?
“Mi sembra piuttosto incolore. Non ha preso nessuna decisione importante, a parte quella sull’inceneritore. Andava affrontata con attenzione, coinvolgendo i cittadini. Spero che non sia un argomento chiuso, anche se sono molto avanti nell’iter. Non sono per non decidere, ma prima vanno consultati i cittadini e scelta la soluzione meno dolorosa. I rifiuti sono un problema della comunità, va pensato ad una diminuzione dei consumi e in automatico cala il rifiuto. La crescita non può più essere legata all’aumento della ricchezza. Le risorse vanno soltanto ottimizzate. Altra questione, mi sembra una devastazione la Strada Statale nel Parco del Conca”.
Come legge le dimissioni del vice-sindaco Martini?
“Ragiono come se fossi a casa mia. E’ stato fatto un progetto della scuola di un certo costo, se poi ne presenti uno doppio, c’è qualcosa che non torna”.
Nuovo direttivo: Marco Borrini (segretario), Giuseppe Pascali, Edfi Mohamed Tajeb, Rosita Bertuccioli, Adriana Guagneli, Maria Durelli e Giuseppe Pasini.