AMARCORD
Un anno e mezzo fa venne colpito da un tumore. L’operazione, la ripresa, il veloce addio. Lascia la moglie, Pasquina e tre figlie, Marisa, Elide e Cleide. Era una delle istituzioni di Misano Cella. Da generazioni famiglia di pastori di pecore, per passione aveva scelto la strada degli avi. Era stato chiamato a fare il ferroviere, ma dopo pochi mesi preferì le sue pecore, i suoi cani, le lunghe passeggiate per le strade della Cella e dintorni, quando c’erano meno automobili e molta più benevolenza verso gli altri. Quando passava col gregge, i bambini uscivano fuori come per uno spettacolo; non si sa se per vedere quel grande gomitolo danzante che belava con eleganza, per la maestria dei cani, o per il buon umore che portava Feo: sempre garbato, sempre gentile, sempre attento a non disturbare.
Una volta dal grande gregge di oltre 200 capi mancano quattro delle sue “creature”. Se ne accorse in uno sguardo veloce e le chiamò per nome. Ogni essere del suo gregge aveva un nome, come se fossero degli esseri umani. Il suo più che un lavoro era uno stile di vita: con gli animali ma forse ancor di più con se stesso iniziava e finiva la giornata, iniziava e finiva la settimana. Ha iniziato e finita la vita. Era assolutamente assorbito dagli animali; senza peso. Insomma, ha vissuto secondo i desideri.
Una volta a Renzo che gli chiede come fa a riconoscerle dato che sembrano tutte uguali. Scusa Renzo, ma dove lavori tu gli uomini “sono tutti precisi” (il virgolettato in dialetto).
Trattava i capi con affetto; quante notti in bianco per una pecora che doveva fare il cucciolo. Produceva formaggi squisiti.
I Bellettini che per Misano significava greggi erano emiliani di Modena. Il babbo, Luigi, era venuto giù da un paesino di montagna di ai primi del ‘900. Forse si fermò a Misano, al “Fondo”, per la vicinanza del fiume, che voleva dire acqua e erba a volontà. Aveva iniziato ad andare fuori con le pecore a 7 anni
A Misano fino a pochi anni fa c’erano cinque greggi. L’ultimo, fino alla fine di febbraio, quello di Raffaele Bellettini. Portato al mercato causa la malattia; ma per mantenere intatta la passione ne aveva lasciate una mezza dozzina. Con la morte del signor Feo scompare una fetta importante della civiltà agricola di Misano Adriatico.
Che la “terra gli sia lieve”.