Da poco sul terreno della fattoria è spuntata una nuova casetta, come un alberello, quasi si fosse fatta da sé. Come se una mattina svegliandosi, i ragazzi si fossero ritrovati questa nuova casa, sorta durante la notte, come un fungo, ma non ci hanno fatto caso più di tanto, perché sembra star proprio bene lì, sembra che ci sia sempre stata.
In realtà questa nuova casa è costata sacrifici, come ogni casa, come ogni cosa. Questo i ragazzi che vivono e che frequentano la fattoria lo sanno, o comunque si stanno attrezzando per impararlo, per apprendere il valore che il lavoro può avere, anche in un percorso educativo o riabilitativo. Questa casetta sembra una pianta, perché è stata costruita col legno e sorge proprio di fianco all’orto della fattoria, in armonia con il paesaggio che la circonda e con il ciclo produttivo delle coltivazioni.
Al suo interno i ragazzi di Ca’ Santino hanno iniziato a produrre le loro marmellate, le loro conserve naturali, e poi composte, salse e tutto ciò che si può ottenere dalla lavorazione dei prodotti dell’orto e del frutteto. La realizzazione della casina nell’orto è stata possibile grazie all’adesione della Cooperativa Sociale Ca’ Santino ad un progetto Europeo denominato “Tescos”. Il territorio come opportunità di sviluppo della cooperazione sociale”, di cui sono stati partner la Provincia e l’Ausl di Rimini, il Comune di Riccione, il Comune di Pola (Croazia), la Municipalità di Saranda (Albania), la città di Novi Sad (Serbia), con la finalità di sviluppare e consolidare alcune attività volte ad arricchire il lavoro di cura e a promuovere il benessere delle persone svantaggiate, mediante l’impiego di pratiche innovative.
Internamente il laboratorio è stato attrezzato con tutti gli strumenti necessari alla trasformazione dei prodotti, dai forni, ad una piccola impastatrice e poi ancora uno sterilizzatore, una lavastoviglie, il lievitatore, eccetera. Oltre ai ragazzi di Ca’ Santino lo spazio viene utilizzato anche durante gli incontri dei percorsi di educazione alimentare che le scuole del circondario vengono a seguire a Ca’ Santino. Durante questi incontri alcuni ragazzi ospiti del Centro, insieme agli educatori esperti, ripropongono ai bambini la loro esperienza di lavoro.
In una serie di incontri, per esempio, i bambini possono seguire tutto il ciclo che dal grano porta fino al pane: semina, cura delle piantine, raccolta, macinatura, fino ad impastarsi da soli il proprio panino e cuocerselo; in un altro percorso possono farsi una crema spalmabile a base di nocciole e gustarsela con il pane, il tutto, naturalmente, utilizzando esclusivamente prodotti naturali. Insomma, la casa è piccola, così ben inserita nel contesto da passare quasi inosservata, ma i suoi contenuti hanno tanto valore da renderla molto importante, così come deve essere ogni struttura educativa e culturale: semplice, ma ricca.
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