ECONOMIA
– “Il bilancio della Cassa di Risparmio di Rimini va bene”. Con queste parole Giuliano Ioni, presidente della Carim, educazione salesiana alle spalle, racconta il primo semestre del suo istituto di credito.
Andiamoli a vedere questi numeri della più importante banca della provincia di Rimini, che più o meno vale un terzo della raccolta complessiva.
La raccolta diretta ha segnato un più 10,4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo i 3,74 miliardi di euro. Se si tenesse conto della restituzione di un prestito obbligazionario di 250 milioni di euro l’incremento sarebbe del 19,2 per cento.
La crisi finanziaria (della serie in natura non c’è nulla di simile ad un pasto gratis come promette la finanza allegra, ma c’è anche quella seria) ha fatto crollare la raccolta indiretta, cioè i titoli, facendola precipitare del 25 per cento. Risultato complessivo: 1,67 miliardi di euro. La raccolta totale è stata di 5,41 miliardi di euro, meno 0,6% (tenendo conto della restituzione dei 250 milioni di euro di prestito obbligazionario). Altro indicatore economico che dà il polso dello stato dell’economia locale sono gli impieghi (prestiti alla clientela) aumentati del 21,1 per cento, pari a 3 miliardi di euro. Il rapporto impieghi lordi su raccolta diretta è dell’82 per cento, contro l’88,6 dell’anno prima. Questo significa che la banca ha molta liquidità in cassa da una parte, dall’altra che l’economia riflette piuttosto che scommettere sugli investimenti.
Altro indicatore che dà il senso della salute dell’economia e della sua serietà sono le sofferenze, i soldi che il cliente non restituisce alla banca. Il rapporto tra sofferenze lorde e impieghi lordi è salito al 2 per cento (era all’1,4). Ci si può consolare con il dato nazionale che è del 3,1%.
L’utile netto invece ha quasi raddoppiato, passando da 4,3 milioni a 8,7. Alberto Martini, direttore generale, lo legge così: “Il nostro utile netto è aumentato per una ripresa dei titoli in portfolio. Dunque, tenerli è stata una scelta illuminante”.
Un altro dato forte per le imprese è il Mol (Margine operativo lordo), cioè l’utile prima delle tasse e degli ammortamenti. Ha avuto un balzo del 65,3 per cento, passando da 19,2 a 31,8 milioni.
Banca oramai dagli interessi interregionali, forse non è più come un tempo quando si diceva che se la Cassa di Risparmio di Rimini va bene, l’economia della nostra provincia è in salute, ma in parte è ancora così. Il presidente Ioni: “In questa crisi siamo pronti a sostenere l’economia locale purché sia sana e senza grandi preoccupazioni dato che abbiamo la liquidità. Possiamo dire che la stagione turistica ha tenuto. Il commercio sta soffrendo per la non grande disponibilità degli ospiti e la mancata riqualificazione degli esercizi. Per l’industria è difficile; col trimestre di fine anno non certo facile”.
NUMERI
– I numeri della Carim al 30 giugno 2009 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
*Raccolta totale: 5,41 (-0,6%)
*Raccolta diretta: 3,74 (10,4)
*Raccolta indiretta: 1,67 (-25)
*Impieghi: 3 (+2,1)
Utile netto: 8,7 milioni
Mol: 31,8 milioni (65,3%)
Sofferenze: 2% (erano 1,4)
Patrimonio: 382,6 milioni
Filiali: 111
Dipendenti: 800
*Dato in miliardi di euro