[img align=left]http://www.lapiazza.rn.it/agosto09/madonna.jpg[/img]
– Su uno dei simboli di Mondaino, la Madonna del latte, è stato individuato un particolare pittorico, che da cinquecento anni è sfuggito ai critici dell’arte ed ai cultori di storia locale. Custodito al piano nobile della Rocca l’affresco viene attribuito a Berardino Dolci, pittore rinascimentale di Castel Durante (oggi Urbania).
Il merito è di una attenta turista torinese. All’interno dell’affresco è emerso il profilo inquietante di un maligno animale, che sta fra il licantropo, la scimmia, il serpente e le più classiche iconografie demoniache; l’intruso è raffigurato nell’atto di sfiorare con la lingua il dolce volto di Maria nel momento in cui allatta al seno il proprio Figlio.
La scoperta sta richiamando a Mondaino folle di studiosi e di curiosi, che rispolverano antiche storie legate alla rocca e secolari credenze incentrate sulla lotta fra il bene ed il male: perché l’artista o il committente hanno voluto realizzare, in modo così velato fra gli arabeschi di un arazzo dalle geometrie orientali, un simbolo tanto minaccioso?
Perché quel particolare è sfuggito agli studiosi ed ai restauratori che di recente hanno riportato l’opera agli antichi splendori?
Eppure le immagini fotografiche del tempo passato rendevano evidente questo particolare!
In tal modo Mondaino si colloca a pieno titolo fra le località che possiedono opere d’arte di questo tipo (ricorderemo, ad esempio, la Madonna fiorentina di Masaccio del XV secolo nella cui aureola l’artista ha incredibilmente nascosto versetti del corano maomettano), sicuramente sintomatiche di quel periodo incredibilmente fecondo che fu il Quattrocento italiano.
Ora tutti aspettano l’arrivo degli esperti (forse primo fra tutti quel Vittorio Sgarbi, che a Mondaino è salito più volte ad ammirare ceramiche ed affreschi nel monastero delle clarisse), affinché si possa dare una risposta plausibile (e non più fantasmatica) a questo incredibile enigma!
L’opera proviene da quello che fu lo “hospitale dei poveri viandnati”. E’ una piccola ma significativa scoperta fattada me solo oggi. Dal momento che fino ad ora è stato chiamato semplicemente Ospitale delle Clarisse e l’affresco vagamente chiamato “Madonna del latte”, mentre mi piacerebbe che da oggi la si chiamasse “Madonna dell’Ospitale dei poveri viandanti” di Mondaino.
Angelo Chiaretti