IL BEL CANTO
– Laura Avanzolini ha 24 anni e una bella voce da jazz. La passione l’ha scoperta grazie al babbo Pier Giorgio che fin dall’età di 12 anni la portava con sé per i concerti. Poi c’erano serate di musica classica, teatro, non teatro come mostre e conferenze. Insomma, opportunità.
Ricorda così la giovane Laura: “Per quella musica sentivo un certo trasporto e immaginavo di essere io al posto della cantante”. Alle spalle aveva, dai 5 ai 12 anni, la scuola di pianoforte, la chitarra. Per assecondare il trasporto, fa tre anni di jazz con la cattolichina Martina Grossi.
Siccome la carriera jazzistica non è proprio facile, Laura Avanzolini si laurea presso la scuola di interpreti e traduttori di Forlì. Inglese e spagnolo le sua lingue, con un’esperienza Erasmus a Granada, Spagna. La decisione di iscriversi in conservatorio risale all’ultimo anno di scuola superiore, ma si concretizza. Ora frequenta il secondo anno del triennio di jazz sperimentale al conservatorio Rossini di Pesaro. Ha ottenuto alcune borse di studio di livello assoluto. Nel 2008 e 2009 le sono state assegnate quelle di Nuoro Jazz, dietro la manifestazione c’è Paolo Fresu, un trombettista jazz di spessore internazionale. La borsa di quest’anno dà diritto alla marignanese e ad altri sette talentati di aprire la manifestazione, di prendere parte a manifestazioni anche a concerti con un repertorio originale. Infine, di incidere un disco. All’evento sardo hanno partecipato fiori di jazzisti: Franco Cerri, Gian Luigi Trovesi, i fratelli Ferra.
Durante l’ultimo anno di scuola, Laura riprese a cantare nel gruppo univeristario, Alma Jazz orchestra, diretta da Teo Ciavarella, un pianista-docente molto noto. E la sua tesi è strettamente legata alla sua musica. Ha messo sotto la lente Ralph Ellison, uno scrittore afro-americano che ha molto scritto sul rapporto tra la cultura afro-americana e il jazz. Il suo libro famoso in Italia è “L’uomo invisibile” (Einaudi). La tesi sarà pubblicata su “Ring shout (Urlo dell’anello), una rivista di musica afro-americana diretta da Stefano Zenni, un musicologo di fama. A chi le chiede qual è il suo sogno nel cassetto, risponde Laura: “Riuscire a diventare un’artista riconoscibile. Che ha un suo io, con la possibilità di gestire progetti miei e che non siano solo per gli addetti ai lavori, ma in grado di rivolgersi ad un pubblico più vasto”.
Al momento ha una serie di progetti. Sta preparando uno spettacolo semi-teatrale sul poeta Eliot con Filippo Fucili, Federico Paino, Massimo Valentini. Titolo: “I quattro quartetti”. Inoltre, fa parte di un quartetto, “The jazz fell 4et”’ composto da Filippo Fucili, Mauro Mussoni (bellariese) e Gianni Gabellini (marignanese). Collabora con un sestetto, “The two flowers sextett”, con il quale ha vinto il primo premio al “Mau Festival” a Urbino lo scorso giugno. Le fanno compagnia: Tea Crudi, Stefano Bartoloni, Carmine Terracciano, Massimiliano Tonelli e Luca Luzi. E’ anche la partner del chitarrista cattolichino Daniele Bartoli. Ultima novità: da ottobre inizia ad insegnare in una scuola di musica a Morciola, diretta da Filippo Fucili.