Bacchiani è noto ai marignanesi per i restauri del Teatro Massari, della Torre Civica e della chiesa di santa Lucia, nonché dell’arredo, per stralci, del centro storico. Una collaboarzione ultra decennale.
Al di fuori di San Giovanni, altre opere pubbliche, realizzate da Bacchiani sono: il Centro Civico Commerciale “Ausa” a Rimini, il recupero e restauro del castello degli Agolanti a Riccione, il progetto per una scuola e un teatro a Riccione e per un teatro con uffici e negozi a Fossombrone. Questi due ultimi progetti, redatti con altri colleghi, non sono ancora stati realizzati.
Architetto, noi ci siamo incontrati in questo suo ufficio a Riccione quasi venti anni fa. Era scoppiata a San Giovanni una polemica sui gradini soppressi alla porta d’accesso della chiesa di Santa Lucia.
“Il libro ‘Una finestra su San Giovanni’ di Anna Cecchini, di recente pubblicazione, riporta diverse testimonianze circa l’abitudine di alcuni marignanesi di sostare su quei gradini per chiacchierare, commentare, forse criticare, in un atteggiamento come di ‘contro canto’ rispetto agli altri frequentatori della piazza.
Quei gradini allora erano stati soppressi per creare un marciapiede attorno alla chiesa che fosse un po’ più alto della quota che il terreno circostante aveva assunto. Le due panchine del nuovo arredo, ai lati della porta, sopperiscono, anche se con un certo ritardo, a quella mancanza.
La nuova configurazione della piazza in pratica annulla la presenza della via che l’attraversa.
“Fin dalla stesura del progetto di restauro della chiesa, risalente a circa venti anni fa, l’intendimento era quello che la chiesa venisse a far parte integrante della piazza, riducendo in quel tratto di via Roma il traffico veicolare (anche perché il passaggio dei mezzi pesanti danneggia la struttura della chiesa).
Questo non impedisce che le macchine non possano, almeno entro certi orari, entrare in piazza Silvagni e in via XX Settembre. Il conducente deve però avere la consapevolezza di trovarsi in un area a prevalente carattere pedonale.
Il processo di riduzione del traffico ha sempre spaventato i commercianti, perché la loro clientela è abituata a sostare il proprio mezzo davanti al negozio. L’attività commerciale di piazza Silvagni e di via XX Settembre va sostenuta perché è vitale per il centro storico, ma in armonia con le esigenze dei cittadini, molto spesso i clienti stessi dei negozi”.
La sistemazione degli spazi sul retro della chiesa rientra in questa filosofia di vivibilità del centro storico?
“Certamente. I frequentatori del centro storico si abitueranno lentamente a fare cinquanta metri a piedi per parcheggiare la macchina, in modo da lasciare degli spazi a disposizione per muoversi, per fare acquisti, bere una bibita, mangiare un gelato o una pizza, oppure per andare dal medico o da un altro professionista. Questa è la funzione del centro storico di San Giovanni, oltre a quella residenziale; deve poterla svolgere nel migliore e più accogliente dei modi”.
Uscendo dall’ufficio, Bacchiani estrae da una cassettiera un plico di disegni ingialliti, che mostra allo scriba. Sono gli esecutivi per la costruzione delle torri gemelle del World Trade Center alla cui stesura ha collaborato a New York più di quaranta anni fa. Ma di questo, ne parleremo un’altra volta.