– La perdita di coesione nella società e come ciò interagisce con il mondo della solidarietà, sono i principali temi dell’incontro nella sala del Giudizio del Museo della Città (via Tonini, 1 – Rimini), di sabato 14 febbraio. L’evento in programma alle 17.30, avrà come relatore d’eccezione Ivo Colozzi. In questo modo continua l’impegno del volontariato locale per stimolare il dibattito e la riflessione sul ruolo e il peso dell’agire solidale come elemento attivo e dinamico nel tessuto sociale.
Dopo l’incontro del 2007 con Stefano Zamagni, sarà Colozzi, professore straordinario presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bologna, che interverrà sul tema “Il ruolo del Terzo Settore nella costruzione della coesione sociale”. Il relatore introdurrà i concetti di “beni relazionali” e “capitale sociale” mettendo in evidenza la funzione del volontariato, e più in generale del terzo settore, in un progetto complessivo di costruzione di una società unita e non disgregata.
All’incontro interverranno anche Giovanni Bursi, presidente Co.Ge. Emilia-Romagna (Comitato di Gestione preposto all’amministrazione del “Fondo speciale per il Volontariato” istituito presso le Regioni) e Giovanni Ceccarelli, presidente di Volontarimini. Modera Maurizio Ceccarini, giornalista.
L’introduzione sarà affidata alla nozione di “coesione sociale”. Un concetto complesso che, in quanto tale, non interessa esclusivamente il volontariato ma ha a che fare con lo stato, il mercato, la società in generale, le politiche di welfare, la distribuzione del reddito. Il termine richiama l’idea di una società unita, con un livello di conflitti basso e un forte senso di appartenenza. Ed implica una serie di dimensioni valoriali e strumentali come il reddito e l’esclusione sociale, fattori che possono creare un senso di disuguaglianza e una conseguente perdita di coesione.
Il volontariato, come espressione della gratuità, della solidarietà e dell’apertura verso l’altro, è indubbiamente un “sintomo” di coesione: a livello simbolico, quanto sono più forti i valori che esprime, tanto più la società può dirsi coesa. Ma ha, ovviamente, anche un’importante funzione dal punto di vista strumentale: nella misura in cui si fa carico delle condizioni di esclusione, solitudine, emarginazione, crea senso di appartenenza, inclusione e, tramite queste, coesione dal punto di vista dell’integrazione.
Partendo da questi presupposti, la crisi di consenso che attualmente vive il volontariato, a livello di ricambio generazionale, è un sintomo di una crisi culturale sui valori del dono e della solidarietà che oggi la società sta vivendo. Un tema complesso che implica l’analisi di molteplici fattori, non ultimo il sistema dell’informazione che favorisce un clima di diffidenza e paura.
Anche L’Unione Europea si mostra sensibile a queste problematiche suggerendo, tramite la “Carta di Lisbona”, un’indicazione forte per la costruzione di società più coese attraverso una serie di processi che devono implicare l’economia, la politica, la società civile, la scuola, i progetti educativi. Tutto questo va messo in atto per poter passare da un processo di disgregazione a un processo di coesione.
Il 14 febbraio si preannuncia quindi un pomeriggio ricco di stimoli. L’iniziativa, aperta alla cittadinanza, è promossa dalle organizzazioni di volontariato della provincia in collaborazione con l’Assemblea Permanente del Volontariato della provincia di Rimini e Volontarimini.