– Beh, che dire, finalmente qualcuno che risponde argomentando e mettendo una bella firma sullo scorso numero della Piazza. Gentile signor Pacassoni, la ringrazio davvero per avere voluto regalarmi un po’ del suo tempo ed essersi sentito in dovere di correggere un mio errore. Mi creda però, quello che ho scritto è provocatorio ma non così avulso dalla realtà. Ma non starò a raccontarle che cosa mi faccia essere così sicuro. Il motivo per il quale quel guado sia stato ripristinato non ha importanza: l’importante è che sia mantenuto! Per mantenerlo qualcosa va cambiato: soprattutto un certo tipo di traffico che invece c’è e resta padrone di una strada che non è in grado di sopportarlo. Sembra però che contro il mancato rispetto dei segnali stradali presenti non si possa far nulla: ha presente il rimbalzo di responsabilità fra i vari uffici preposti? Ecco quello! Nel frattempo il ponticello si sta deteriorando avvolto dall’indifferenza generale. E’ un po’ come quel malato terminale che tutti sperano muoia per considerare il problema risolto. Per capire la sua utilità basterebbe poco: tre sindaci e un presidente di Provincia in un qualsiasi giorno di lavoro a contare quante macchine di lavoratori (parola in disuso, ma mi creda, ancora esistono) lo percorrono dalle 1,30 alle 14. Poi un’altra mezz’oretta a leggere le firme presentate in Comune da cittadini volenterosi che, mi dicono, siano diverse centinaia. Quel ponticello serve, lei l’ha capito e io vorrei fare qualcosa perché qualcuno non cerchi scuse e lo ripristini dopo che l’ormai prossima fiumana lo avrà spazzato via. Che fa signor Pacassoni, gentile amico, mi aiuta? In ogni caso, grazie per la sua.
Claudio Casadei