La lampadina si è accesa a Paolo Pratti. Sposato, due figli, appartiene ad una delle famiglie che hanno la storia dell’ascia e dei bagni di Gabicce. Tutto inizia col nonno Riziero Cola (detto “Galafà”), maestro d’ascia e bagnino. Oggi, il nipote gestisce i 34/35 (quelli dell’avo più vicino al porto). Racconta: “L’idea mi è venuta partendo dal fatto che ogni concessione di spiaggia deve avere un addetto al salvataggio. Così mi sono detto, se ne mettiamo uno ogni 150 metri si vanno a coprire due zone, con evidenti benefici: costi più bassi e servizio migliore. In alcuni casi su 150 metri c’erano perfino tre bagnini, uno per stabilimento”.
“Poi – continua Pratti, 47 anni, titolare di una spiaggia bella e elegante e senza fronzoli (progettata da Patrizio Ciotti), nonché volontario della Croce Rossa – il servizio lo abbiamo strutturato applicando le modalità del pronto intervento della Croce Rossa. Inoltre, tutti i bagnini di salvataggio sono dotati di radiolina e escono allo stesso orario. Con la stessa divisa, sulle torrette tutte uguali. Insomma, vogliamo essere preparati e disciplinati”.
Altro elemento sono gli aggiornamenti dei ragazzi. Pratti: “Li facciamo spesso sulle nuove linee guida, sul protocollo di rianimazione, perché spesso succede che dopo il brevetto si fanno poco e si dimentica”.
La sua idea è stata vista dagli addetti ai lavori talmente semplice, efficace e rivoluzionaria che è stato chiamato dai bagnini di Cattolica e Pesaro. Ma almeno per quest’anno, il modello non si esporta. La neonata società potrebbe proporsi come erogatrice del servizio per piscine, alberghi. E fungere da opportunità di lavoro per molti giovani di Gabicce, Cattolica e Gradara.