IL SONDAGGIO
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– Affollata assemblea lunedì 15 dicembre presso il Bar Euro per discutere insieme ai cittadini di Torconca del questionario-inchiesta “Decido anch’io la mia città” organizzato dall’Associazione Arcobaleno di Cattolica. Gli abitanti del quartiere sono stati molto partecipativi segnalando diverse cose che non funzionano, dialogando col prof. Alessandro Bondi, capogruppo consigliare dell’Arcobaleno.
Il traffico di via Po e via Oriolo, la precarietà di strade e marciapiedi (quando esistono), la difficoltà di parcheggio in via Costituente e altre strade a fondo cieco. Difficoltà di viabilità e parcheggio nelle numerose stradine laterali tra via Po e via Lugo. E poi la mancanza di giardini, la cattiva manutenzione del verde pubblico (soprattutto alberature), la carenza di fogne nella zona Cantoniera e zona di via Toscana che causano dannosi allagamenti dopo ogni pioggia.
L’assenza di vigili urbani e forze dell’ordine, la carenza di trasporto pubblico, la presenza di un’antenna per la telefonia mobile che doveva essere rimossa poco dopo la sua installazione, ma che ancora è lì.
E ancora: mancanza di spazi per i bambini, assenza di uffici decentrati (non esiste neanche uno studio medico!), la preoccupazione di vedere una nuova colata di cemento tra il campo sportivo e la strada statale (cosa che purtroppo è già nei piani dell’Amministrazione comunale).
I cittadini di Torconca segnalano che qualche tempo fa vennero raccolte più di 100 firme per fare un piccolo parco o un parcheggio in via Lugo. Ma dal Comune nessuna risposta.
Insomma, l’orgoglio di appartenenza del quartiere lascia il posto alla critica e al senso dell’isolamento dal resto della città. L’Amministrazione comunale viene messa sul banco degli imputati.
I questionari compilati sono stati circa 150 (13% del corpo elettorale del quartiere). I maschi hanno superato le femmine di circa 20 punti. Questo dimostra che l’interesse dei problemi sociali e politici viene ancora prevalentemente declinato al maschile. Le annotazioni sono 161, ricche di denunce, ma anche di proposte.
Dalle percentuali risulta che il quartiere si è espresso in maniera più decisa; infatti sono ben 40 le risposte dove il “non so” e il “non risponde” sono inferiori alla media cittadina.
Le risposte di forte critica sono: assenza di giardini e verde pubblico (78%), cattiva manutenzione (64%), strade malridotte (69%), marciapiedi fatiscenti o inesistenti (72%), mancanza di spazi per i bambini (69%), mancanza di luoghi pubblici d’incontro (72%), carenza di servizi per anziani (48%), carenza di spazi per i giovani (63%), inefficienza degli uffici comunali (46%), preoccupazione per l’antenna di telefonia mobile (72%), assenza di vigili urbani e forze dell’ordine (88%).
I cittadini di Torconca sono contrari alla privatizzazione dei servizi pubblici (56%), pensano che il Comune non sia vicino ai bisogni dei cittadini (71%), non si sentono informati sulle scelte del Comune (82%), sostengono che il Comune di Cattolica non sia trasparente (61%), e che non fa niente per favorire la partecipazione dei cittadini (65%).
Pensano invece che la partecipazione sia importante (92%), e sono d’accordo di essere consultati (66%).
Il quartiere Torconca si sviluppa negli anni ’50 e ’60 da una forte immigrazione proveniente dall’entroterra. Forte anche la presenza di emigranti all’estero che ritornano e si fanno la loro casetta. Zona rossa con forte prevalenza di operai che via via diventano impiegati, commercianti e artigiani, soprattutto i figli. La nuova area di sviluppo urbanistico si è concentrata nelle vie laterali di via Oriolo. La prossima fase sarà la costruzione di centinaia di appartamenti tra via Lugo a la Nazionale.
La promiscuità dei confini col lato San Giovanni (Villaggio Santa Lucia) mette in evidenza che le strade, marciapiedi, illuminazione della parte di San Giovanni sono molto più ben curate.