– Gli sportivi ed i tifosi di calcio cattolichini e riccionesi non hanno di certo dimenticato Agostino (Tino) Andreatini (ha militato anche nel Crotone serie C) e Pino (Pancio) Pancini, ossia i due “gladiatori” delle squadre di calcio di Cattolica e Riccione negli anni ’60. Si sono incontrati casualmente in casa di Pier Luigi Morosini, per un quindicennio dirigente del Cattolica Calcio. Il Pancio, ex direttore della Banca Popolare Valconca filiale di Cattolica, oggi è pensionato e Tino (soprannome di famiglia Bisciòn), ex dirigente della concessionaria Fiat di Cattolica, pure.
Entrambi nonni felici e con tanti ricordi sportivi. Soprattutto i derby roventi i loro, scontri con scintille, tifo allo zenit e ironico, ma sempre con lealtà da veri uomini di sport.
Allora, le partite finivano con qualche ferita, ma alla fine ci si salutava con un qua la mano e un robusto sorry, come dicono gli inglesi.
Uno dei tanti ricordi a loro legato è questo curioso aneddoto. Si deve giocare un derby tanto atteso con le squadre divise dal pochi punti in classifica. Zaccagni arguta ala sinistra cattolichina deve vedersela con Pancini, toscanaccio, nonché arcigno terzino destro del Riccione. Il giorno dell’incontro, al mattino alle 10.30, Zaccagni si sposa ma alle 14,30 per forza maggiore deve giocare. “Ma come”, osserva Zac. Tuttavia i dirigenti convincono Toni a giocare. Una delegazione di Cattolica va nello spogliatoio del Riccione col permesso dei dirigenti (il capo riconosciuto era il carismatico Italo Nicoletti, una bella persona scomparsa una quindicina di anni fa prima del tempo). Al Pancio gli viene chiesto di fare la sua partita e di non accanirsi con Zac: “Capisci che stanotte deve assolvere a certi improcrastinabili doveri…”. La gara finisce 0-0, con tanti auguri dei giocatori di ambo le squadre. Zac e signora, ancora col vestito bianco da sposa… non dimenticheranno mai. Altri tempi!!!