– Nessun aumento delle tariffe, mantenendo invariati i servizi alla comunità e un abbattimento della spese corrente di 42.000 euro l’anno grazie al rimborso dei mutui, reso possibile con una oculata politica degli investimenti e la vendita di immobili comunali. Per Maura Tasini, assessore al Bilancio, questa è la sintesi politica del bilancio 2010.
“Gli stessi sindacati – sottolinea l’assessore – lo portano come esempio nella nostra provincia. La nostra voce sociale vale il 25 per cento delle uscite. Per la nostra giunta significa dare un aiuto ai cittadini in difficoltà, soprattutto in questo particolare momento e economico. Abbiamo inserito ulteriori agevolazioni per i figli dei cassi integrati e licenziati che frequentano il nostro nido; abbiamo aumentato l’aiuto per gli affitti. Un dato di lettura chiave è che i cosiddetti servizi a domanda individuale (aumentati dell’1 per cento) non coprono che il 50 per cento dei costi: a fronte di 1,1 milioni di euro, le entrate giungono a 547.000 euro. Sto parlando di: asilo nido, scuola materna, centro estivo, refezione”.
I numeri
Ma andiamolo a vedere nei vari capitoli delle entrate e delle uscite il bilancio 2010 del Comune di San Giovanni. I cittadini possono contare su circa 10 milioni di euro. Una delle svolte è di certo il fine degli oneri di urbanizzazione (la tassa per la costruzione delle abitazioni). La stragrande maggioranza dei comuni della provincia di Rimini e d’Italia utilizzano i proventi per la semplice gestione del bilancio ordinario. La percentuale massima è del 75 per cento del totale, e, chi più chi meno, tutti sfruttano la larghezza della legge. E’ semplice intuire che non è affatto una sana gestione della cosa pubblica, è come se una famiglia per le spese quotidiane attingesse ai risparmi. Insomma, prima o poi le noci finiscono a “Bacucco” dicevano i contadini. In un sano bilancio, le entrate straordinarie andrebbero investite in opere pubbliche. Gli oneri per l’ordinario a San Giovanni erano al 69 per cento; sono balzate al 75. Ora ridiscendono al 57%. E sono state previste entrate per 1,25 milioni di euro.
Sul versante delle entrate la voce maggiore è l’Ici (Imposta comunale sugli immobili). Al 7 per mille, contabilizza 1,97 milioni di euro. I trasferimenti statali valgono 1,2 milioni di euro (altri 300.000 dalla Regione). La Tarsu (Tassa sulla raccolta e smaltimento rifiuti), pagata al cento per cento dai cittadini, ha un giro 1,5 milioni di euro. L’addizionale Irpef significa entrate per 281.000 euro.
Altra voce importante in uscita è il personale: i 45 dipendenti costano 1,67 milioni di euro.
Investimenti
La scheda degli investimenti non è da libro dei sogni, ma con i piedi ben piantati per terra. Sono stati messi a bilancio 5,67 milioni di euro (2,3 milioni dovrebbero derivare dal lascito Bacchini a Santa Maria in Pietrafitta). La parte più sostanziosa è legata alla viabilità: strada per Tavullia, arteria San Giovanni a Cattolica e collegamento Montalbano-casello autostradale. Ma la parte marignanese è legata alle quote della Provincia di Rimini e dell’Anas. Ma i due parlano molto e fanno poco. Per la riqualificazione del centro storico (vie XXII Giugno, Firenze e Corbucci) messi sul piatto 1,25 milioni di euro. Altri 400.000 euro per il completamento della pista ciclabile di Santa Maria in Pietrafitta. Invece, per ampliare la scuola elementare c’è un capitolo con 468.000 euro (348.000 dalla Regione, il resto con un mutuo). Per le manutenzioni varie previsti 380.000 euro; 250.000 euro andranno alle manutenzioni delle strade.