IL FATTO
di Hossein Fayaz
– Comune: il nodo principale è la situazione finanziaria.
Guardando da questo punto di vista, le opere realizzate durante la precedente amministrazione ci sono molte perplessità.
Infatti, se escludiamo il parco Conca e probabilmente la nuova palestra, complessivamente i risultati di dieci anni dell’amministrazione Giorgio Ciotti, a nostro parere sono negativi. Ora ci troviamo in un Comune altamente cementificato ed una società, a causa del sovraffollamento degli immigrati italiani e stranieri, estranea e non coesa.
Per dieci anni nel nostro Comune le parole: dialogo, trasparenza e partecipazione, erano messe al bando. Raramente da parte delle istituzioni, partiti, movimenti ed associazioni è stata data la parola al cittadino.
Naturalmente, a questo punto è doveroso fare autocritica, in quanto noi cittadini, abbiamo subìto questo clima, a livello locale come a livello nazionale, in silenzio ed in privato, non rivendicando energicamente i diritti costituzionali di critica, proposta e partecipazione.
Cominciamo ad elencare le delibere ed i progetti, più negativi dell’amministrazione Ciotti:
Uno. La costruzione di una scuola elementare e media con aule piccole, insufficienti, troppo fredde d’inverno e spaventosamente calde d’estate.
Due. La svendita del patrimonio immobiliare del nostro Comune, situato nel centro di Morciano ed insostituibile dal punto di vista strategico, per il cambio di destinazione sempre ad uso pubblico, come l’ex scuola media e capannone fieristico, e dove non si poteva proprio vendere come la zona verde di Montaldosso.
Tre. La cementificazione selvaggia dei terreni agricoli delle pianure, e persino della collina come via Panoramica, è il risultato diretto di un Piano Regolatore ripetutamente modificato, con effetti devastanti per la vivibilità e l’ambiente.
Quattro. L’accordo del 2003 della PRU Ghigi è penalizzante ed inoltre non è sostenibile per i cittadini e i commercianti di Morciano. Dove manca l’impegno dei privati di realizzare una reale zona verde al piano giardino, destinazione di almeno un terzo della superficie esistente ad uso pubblico, una superficie sopportabile nel centro ad uso di Ipermercato, ad otto metri di distanza dai confini dei vicini ed apertura delle vie Colombari e Crispi al traffico cittadino.
Cinque. Gli impegni presi con gli enti pubblici e privati senza copertura finanziaria ed a fronte dei baratti, o meglio dire svendite, delle zone verdi ed il patrimonio storico del comune. I buchi di bilancio, in data 6 giugno 2009 ammontavano all’esorbitante cifra di 8.878.000 euro, ovvero 1.325 euro per ogni abitante (lettera aperta ai morcianesi, datata giugno 2009, dell’assessore al Bilancio Stefano Dradi), aumentati in seguito, in sede di verifica a 9.203.181 euro.
A proposito dei debiti dichiarati, i mutui, l’ex sindaco Giorgio Ciotti, in un’intervista ad Alessandro Puglia pubblicata a pagina 26 de “La Voce di Romagna” del 17 febbraio 2009 – tre mesi prima delle elezioni comunali – dichiarò: “Il Comune negli ultimi anni, non ha assunto mutui, e sta finendo di pagare le rate relative agli investimenti, specialmente nel settore degli acquedotti, effettuati negli anni ottanta. Ciò significa che nel 2012 Morciano non avrà mutui da pagare”.
Dall’allegato di bilancio 2010, mutui in ammortamento, invece apprendiamo.
Uno, che la totalità dei mutui sono stati accesi nel 2001 e 2005, durante l’amministrazione Ciotti.
Due, di tanti mutui accesi solamente uno con un residuo di 44.130,13 euro sarà estinto al 31 dicembre 2012. Tutti gli altri saranno estinti progressivamente negli anni: 2015, 2016, 2021, 2026, 2029 e 2034.
Tre, il totale del residuo dei mutui accesi dall’amministrazione Ciotti ammontava a 5.374.547,98 euro, ovvero 802 euro per l’abitante. L’ammontare dei debiti comunali era di euro 14.577.728 – quasi tre annualità di bilancio comunale – e quello pro capite era di 2.175 euro, altroché, dire non abbiamo debiti.
Quattro, i tassi d’interessi passivi in vigore erano piuttosto alti e variavano dal 4 al 7% l’anno.
Cinque, nel 2010 il Comune di Morciano doveva pagare 278.210,40 euro d’interessi passivi e 284.771,40 di quota capitale, complessivamente 562.981,64 euro, più del 10% del suo bilancio annuale.
Lanciamo un appello all’amministrazioni provinciale e regionale, di non continuare a privare il nostro Comune dei fondi destinati all’entroterra che sono in grado di alleggerire questa situazione finanziaria, pilotandoli verso il capoluogo ed altri grossi Comuni rivieraschi.
L’istituzione dei Boc (Buoni obbligazionari comunali) da noi proposti all’indomani delle elezioni comunali, per finanziare le opere pubbliche realizzate ed in programma e riempire i buchi lasciati dalla precedente amministrazione, diminuirebbe a meno di metà gli interessi passivi da pagare e salverebbe l’ambiente dalla cementificazione selvaggia in atto per far fronte ai creditori del Comune.
Naturalmente, richiede anche serietà e sobrietà nella spesa del denaro pubblico da parte degli attuali amministratori e una reale gestione partecipata e democratica del Comune, affinché i morcianesi che sono i maggiori risparmiatori della provincia, siano motivati ad investire parte dei loro risparmi nei Boc.
L’amministrazione Battazza, per superare la storica e diffusa sfiducia dei cittadini nei confronti dell’apparato comunale e la classe politica, dovrà realmente ad operarsi nella realizzazione del suo programma elettorale.
Partecipare alla vita pubblica ed adoperarsi per superare le attuali serie difficoltà finanziarie del Comune, non è né di destra, né di sinistra, è il bene comune ed è al di sopra, di tutte queste posizioni.