COMUNITA’
– Otto amici da oltre 20 anni si ritrovano “da Pacina” per la colazione contadina tra le 9 e le 11 del mattino. Il pasto del mezzogiorno anticipato alle 10 del mattino è dolcissimo ed ancora più gustoso. Fino a pochi decenni fa la cosiddetta colazione del contadino aveva ragioni pratiche. L’agricoltore si alzava presto, governava le bestie nella stalla, il maiale, qualche lavoro intorno casa. Poi si metteva a tavola per un robusto pasto prima di affrontare il dispendioso lavoro dei campi. A questa si affiancava un’altra tradizione; quando un tempo dall’entroterra ci si raccoglieva a Morciano per il mercato del giovedì. Raggiunto a piedi, durante la mattinata era consuetudine fare un abbondante ristoro prima di intraprendere la strada di casa.
Nove amici hanno fatto della colazione contadina la scusa per ritrovarsi, facendolo diventare un piccolo-grande momento. Si ritrovano da oltre venti anni presso il “Bar Pacina”, prima in piazza Risorgimento, da oltre dieci anni in via Serrata. L’essere loro ospiti è un onore ed una delle cose più belle che ti possano capitare. E’ un’immersione di umanità vera, senza tanti fronzoli e civetterie. E’ l’uomo al suo meglio.
I nove amici sono: Alessandro Monti (da lui è partita l’idea), Giancarlo Berdondini, Sergio Casadei, Giuliano Rosati, Edo Mattioli, Domenico Guidi, Sergio Cappellini, Giuseppe Borruto. Della partita era anche Cesare (per tutti Rino) Casadei, misanese, titolare dell’hotel “Medusa”, scomparso prima del tempo qualche anno fa.
Ma andiamo a vedere un giovedì tipo. Quello del 25 marzo scorso. Domenico Guidi, da San Giovanni in Marignano, si è alzato presto, è andato al porto di Cattolica, ha acquistato del pesce, sgombri, sardocini, gamberi e calamari. E’ tornato a casa e li ha conditi. Sua anche l’abbondante insalatona mista. Alle nove del mattino era già “da Pacina” con i suoi preziosi contenitori. Nel giardino di “Pacina” è parcheggiato da anni il loro fuocone, ideato dallo stesso Guidi. Ideato perché è particolare rispetto agli altri. Su di un lato c’è una specie di imbuto di metallo aperto in basso nel quale si mettono i legnetti delle viti con i quali fare la brace. Perché una buona grigliata ha bisogno di una sana brace; un po’ come il vino. Quello buono si produce nel vigneto prima ancora che nella cantina.
Mentre gli amici stavano attorno al fuocone per il rito, con tanto di battute più piccanti che meno, “Pacina”, al secolo Enrico Mancini, super-tifoso del Torino e di Valentino Rossi, preparava la spartana tavola, con tanto di boccione di vino bianco al centro. Poi tutti a tavola; dopo la grigliata, insalata e pane, il dolce, il caffè, e una lunga serie di ammazzacaffè. Una varietà talmente ampia da lasciare a bocca aperta. L’allegra mattinata termina attorno alle 11. Il giovedì dopo, 2 aprile, hanno portato in tavola un brodetto di pesce dai profumi da mandare a memoria. Le loro pietanze sono dai sapori forti e si ripetono: porchetta, salumi e formaggi, cinghiale in umido, salsicce e fagioli.
Tutto nasce grazie al mitico Alessandro Monti, oggi ha 84 anni. Va da “Pacina”, piazza Risorgimento, a consumare un tocco di pane col companatico ed un bicchiere di vino. Il primo a condivedere il boccone fu Giancarlo Berdondini. Inizia la colazione contadina. L’ultimo ad aggregarsi agli “sbandati”, con tale vezzeggiativo si chiamano tra loro, è Edo Mattioli, portato da Giuliano Rosati.
Otto amici e altrettante storie da raccontare.
Alessandro Monti. Di Mulazzano di Gemmano, ha tre figlie e due grandi passioni: lavorare. Fa un vino straordinario.
Giancarlo Berdondini. Morcianese con nobili origini in quel di Sarsina (Forlì-Cesena). Settantaduenne, ha due figli. Gli piace passeggiare in spiaggia.
Sergio Casadei. Nato a Saludecio, abita da sempre a Sant’Andrea in Casale, dove è impegnato nel centro sociale Del Bianco. Ha 67 anni e due figli. Ha un fratello Giovanni, che possiede un ristorante in Svezia. La figlia Nadia, 25 anni, oltre ad essere molto carina, è nazionale svedese di eptathlon.
Domenico Guidi. Sessantasette anni, ed una mente da invidiare. Parla sei lingue, serbo-croato, spagnolo, inglese, francese, tedesco e russo. Cacciatore e ambientalista, laurea in legge, ha lavorato per i servizi segreti dello Stato. Scrive poesie.
Sergio Cappellini. Marignanese di 72 anni; sposato, due figli entrambi sposato. Due grandi passioni: la bicicletta e il giardinaggio (ha un orto da fare invidia).
Giuseppe Borruto. Marignanese con origini calabresi. Ha 77 anni e la passione per il calcio e il ciclismo. La figlia è funzionario del Parlamento europeo a Strasburgo.
Giuliano Rosati. Bella figura slanciata, campione di bocce di 58 anni, ha una figlia.
Edo Mattioli. Di Gabicce Mare, ha 58 anni. Già arbitro di bocce, è l’allenatore del Montegridolfo, campione italiano di bocce 2010. Ha due figli, nati lo stesso giorno, 10 febbraio, ma a distanza di 7 anni, ’78 e ’85.