Ora si apre un altro scenario. Dopo una lunga e intensa trattativa, lo scorso 25 maggio, il Consorzio Agrario di Forlì e Cesena e i commissari liquidatori hanno trovato un accordo sull’area sanclementese destinata al trasferimento del pastificio Ghigi.
Gli obiettivi sono ambiziosi non meno che ardui: la rinascita dello storico marchio. Il sindaco di San Clemente Christian D’Andrea è stato uno degli artefici dell’accordo. “Oggi – afferma D’Andrea – si apre una nuova fase di confronto con un nuovo interlocutore che darà la possibilità di ragionare concretamente sullo sviluppo. Siamo ben consci dello sforzo che il Consorzio Agrario ha fatto per portare questa annosa, e per alcuni versi dolorosa, vicenda alla sua conclusione. Ora possiamo ragionare di investimenti, sviluppo, nuova occupazione e rilancio. L’amministrazione comunale è pronta a iniziare una nuova fase con i proprietari dell’area per ricercare insieme strategie congiunte di rilancio del marchio Ghigi e delle attività connesse del nuovo progetto presentato che rappresenta, per noi, una nuova base di discussione sia per la qualità degli interventi sia per la salvaguardia del nostro territorio.”
Filippo Tramonti, presidente del Consorzio Agrario di Forlì-Cesena e Rimini, nonché presidente della Ghigi: “Siamo soddisfatti anche noi per l’accordo finalmente raggiunto. Questa operazione ci permetterà di coronare il nostro sogno di creare finalmente una filiera cerealicola completa in Romagna partendo dal seme per arrivare alla pasta”.
L’attuale situazione della Ghigi rappresenta una triste pagina per la politica. Il maldestro tentativo di salvataggio è delle amministrazioni di Giorgio Ciotti (ex sindaco di Morciano) e Nando Fabbri (ex persidente della Provincia). A dire no, in tempi non sospetti, Claudio Battazza (oggi sindaco di Morciano). La politica ha servito ai vecchi dirigenti Ghigi aiuti e sensibilità di livello civile; ma è servito a poco se non a indispettire gli altri imprenditori per gli aiuti e alla distruzione urbanistica di Sant’Andrea in Casale.