LA CULTURA
– Mariangela Gualtieri sa scrivere poesie da pelle d’oca. Margherita Hack è un fisico che ti fa volare sulle onde della mente. Edoardo Boncinelli è un genetista divertente come lo sanno essere soltanto i toscani. Umberto Curi è un bel filosofo. Per la mente il divertimento è assicurato con questi quattro fuoriclasse della cultura che sotto il cielo stellato di giugno, nel giardino della biblioteca di Misano Adriatico apriranno finestre sul mondo. Le lezioni iniziano alle 21,30.
Alla terza edizione, “La biblioteca illuminata”, questo il titolo, parte il 18 giugno con la poesia. Sarà un omaggio che Mariangela Gualtieri farà alla grande poetessa Alda Merini, recentemente scomparsa. Dice Mariangela: “Leggerò Alda Merini in pubblico, ad alta voce, con la speranza di sapermi muovere nel torrente in piena che è la sua poesia, la sua vita. Mi sto preparando con tremore e con crescente passione. Vorrei dimenticare il dato biografico che tanto la connota e avvicinarla come un mistero, in un faccia a faccia con i suoi versi più intensi. Insieme al regista Cesare Ronconi cerco nello spettro più arcaico della mia voce una risonanza di quella potenza d’amore e di dolore che fa della poesia di Alda un prezioso viatico per questo nostro terrestre andare”.
Secondo appuntamento il 19 giugno. E’ ospite il filosofo Umberto Curi che presenta “I miti d’amore”. Dal racconto platonico del “Simposio” fino alla miriade di versioni della figura di Don Giovanni, l’amore è stato raccontato da una molteplicità di punti di vista diversi. I miti – i racconti, appunto, nei quali questo tema è stato affrontato – sono quasi sempre attraversati da un’inquietudine, espressa in modi differenti. Dal timore, o talora dalla consapevolezza, dell’inanità degli sforzi volti a realizzare la tensione erotica. I miti d’amore spiegano perché l’amore è alla fine impossibile. Quei miti fanno capire ancora oggi quale sia la natura specifica dell’amore. II non poter essere soltanto unione senza essere al tempo stesso separazione, appropriazione senza perdita, appagamento senza insoddisfazione, felicità senza dolore, vita senza morte.
Poi, il 20 giugno, tocca ad una delle più illustri scienziate italiane, Margherita Hack. L’ultimo suo saggio, “Libera scienza in libero stato” illustra cosa significa fare ricerca scientifica in Italia. Perché si parla tanto della cosiddetta “fuga di cervelli” all’estero? E perché in un’epoca in cui i maggiori paesi vedono il rimedio al grande spauracchio della crisi economica nell’innovazione e nel progresso, l’Italia è tra gli ultimi a investire nella ricerca?
Scienziata dotata della lungimiranza di chi, per più della metà della sua vita, ha guardato molto lontano, tra le galassie e i pianeti sconosciuti ai molti, Margherita Hack, affronta lucidamente e con estrema chiarezza espositiva l’Italia in tema d’istruzione, ricerca e progresso scientifico.
Chiude la rassegna, il 25 giugno, il genetista Edoardo Boncinelli che ha recentemente pubblicato: “Mi ritorno in mente”, una riflessione sul corpo, le emozioni, la coscienza. Oggi i temi intorno ai problemi della coscienza sono più attuali che mai, interessano le istituzioni, non solo religiose, e la collettività che si divide su concetti quali la morte cerebrale e gli stati di coscienza. Il terreno sul quale si muove Boncinelli è a volte scivoloso: lui stesso ha dichiarato che questo testo ha richiesto tre anni di lavoro, soprattutto perché esigeva posizioni ben definite che minimizzassero il pericolo di essere attaccati. “È un trattato che fa meno acqua di molte cose che ho scritto e letto“, afferma l’autore, ben lungi dal voler fornire risposte assolute su un tema come quello della coscienza, il problema dei problemi, ma anche una delle questioni più affascinanti. È un libro che pone importanti questioni etiche, e spinge a prendere una posizione”.
La rassegna è promossa dalla Biblioteca Comunale in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità.
Per maggiori informazioni: tel. 0541.618424.