SAN CLEMENTE – L’INTERVISTA
di Fausto Nottiberti
– A volte capita di passeggiar con Dante, l’Aligheri, e discutendo discutendo scatta la rima… Dialogo: “Chi comanda a San Clemente”.
Non godi, San Clemente, ad esser così brutta!
Sol per geometri e architetti vali
e un po’ onferno sei per chi t’adotta!
E all’Inferno tra i furbon cotali
tuoi cittadini, onde mi ven vergogna,
ed è anche per lor che sì penosa sali.
Ma se presso al mattin il terror si sogna,
tu subirai, di qua da picciol tempo,
del medico il poter, che già t’agogna!
Ma se gia’ fosse, non saria per tempo.
L’ ipocrita tuo duca giace silente!
disilludendo noi, com’ piu’ m’attempo.
E mentre vado su per le scalee
che il futur duca ha reso così belle,
sovvienmi Sant’Andrea e s’accapona la pelle!
Sto proseguendo la mia solinga via,
unto come “polemico” da ilari anime vuote
si arroganti, squallide e simili ad altre quote.
Credetti un tempo, ed ora me ne dolgo
quando drizzo la mente a cio’ ch’io vidi,
alla fazione che si volle espression del volgo,
Non ho più fede che virtu’ la guidi;
la scelta populista non l’ aggrada,
ma è il popol che gli ha fatto quegli inviti!
Di tante fiamme la rabbia qui risplende,
possibil che soltanto io la veggia
ponendo audito al sibil della gente?
La gran presenza di strade dissestate
che il “paggio sconosciuto” non guarisce,
sperando che non nevichi e arrivi l’estate!
Il ponte dell’Asmara che va a morire,
perché han soldi da spendere a milioni,
ma solo per diletto, e noi dovremm capire!
Se guardo a mo di Dante sto’ girone,
davvero io non posso che ser sorpreso,
e dei villan capisco la granda delusione!
E il bello è che par non ci sia nesso,
tra le maggiori entrate di gabella
pel fatto che siam tanti in sto consesso.
Capir le spese è un arte a noi celata
che sia lo stato o il duca ragazzino
che per un terzo cresce sta mal parata!
Chi nelle tasche altrui rimesta e prende,
come raccontan gli strali dei minoritari
deve giustificar perché mal ci sorprende
Non comprendiam noi grulli poveretti
perché di certe spese incongruenti
nulla viene illustrato da quei che abbiam eletti,
La scuola inaugurata che sol nei costi cresce
sembra sia serra quando il sol colpisce
sudan i nostri piccoli e questo ci stupisce
Laddove il lavor avrebbe a nascere
mesto un raccolto di associazioni e spese
e il costruttor aspetta terren per pascere
Per il pattum diviso ovunque è premio
in vece qui dea Hera propon minaccia
crescon gabelle e spese ma chi accetta è genio?
Perfino dello spettacolo fan scempio
scegliendo sol quel che gli aggrada
sei fuori se sei povero oppur vecchio.
Certo c’è gente sventurata
che un po’ di pane in quel palazzo trova
ma come loro son quei che l’han pagata
Simili a soldatin senza fucile
a Rimini padrona non fanno opposizione
perché è da li che poi dipende il lor sedile
Ma tra di lor si fanno gli sgambetti
alzan le spalle per dire io non c’entro
“la colpa è di quell’altro non tutti siam perfetti!”
Quant’ al villan ch’al poggio si riposa,
se vuol che cose giuste siano fatte
la faccia sua tenga meno ascosa!
Svegliati San Clemente aiutali a guarire
dai tacchi a spillo e dalla troppa presunzione
falli aiutare a compiere la lor missione.
Insomma, per dirla col Grande “…fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtude
e conoscenza…”