– “Il turismo è una delle competenze specifiche delle regioni. L’Emilia Romagna mette a bilancio 25 milioni di euro, troppo poco” . Marco Lombardi è il ricandidato del Pdl al consiglio regionale. Ha 53 anni; è sposato ed ha tre figli. E’ stato calciatore professionista per 10 anni. E col Cesena si è affacciato anche in Europa, con l’Uefa.
Turismo, che fa la Regione?
“Sul turismo si invoca l’intervento dello Stato, dell’Enit, ma è una delle competenze specifiche delle regioni. L’Emilia Romagna investe 25 milioni di euro. Potrebbe sembrare molto ma non è così; ad esempio, sono 100 milioni per l’agricoltura, 120 per l’artigianato e 150 per l’industria. Tutti gli interventi sono legati alla promozione e non per l’innovazione delle strutture ricettive”.
Si dice che Rimini è dimenticata dalla Regione, cosa c’è di vero?
“Molto. Lo dimostra il fatto che l’ultimo assessore riminese è stato Giuseppe Chicchi. E in proporzione al peso degli abitanti gli investimenti sono inferiori rispetto alle altre province. L’Emilia la fa da padrona. E’ vero che la maggior parte delle risorse sulle vacanze arrivano a Rimini, ma meno di quanto meriterebbe”.
E la sanità?
“Qualche passo in avanti è stato fatto; eravamo sottosviluppati. Di certo resta il problema delle liste di attesa ed i costi aggiuntivi dovuti all’immigrazione. Poi quando si fanno i concorsi, a leggere i giornali, già si conoscono gli esiti. Ci sono anche stati dei rinvii a giudizio”.
Come la Regione ha affrontato la crisi economica?
“Qualcosa ha fatto. Il presidente Errani si accaparra dei meriti, in realtà è il dinamismo del nostro tessuto imprenditoriale a tenere le posizioni”.
Che cosa ha dato e ricevuto dalla politica?
“Diciamo che c’è un pareggio. Nei primi anni ho dato molto di più rispetto al ritorno e con grande entusiasmo. L’impegno ha influito sulla mia famiglia. Negli ultimi anni il mio ruolo mi ha abbastanza gratificato”.
Qual è l’emergenza della regione?
“Va ricostruita la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. C’è un clima in cui nessuno si fida di nessuno. Dove chi guarda al bene comune è considerato un cretino, mentre chi fa il proprio interesse è un furbo. Al secondo posto, c’è tutta la questione delle infrastrutture. Sul terzo gradino, vedo il problema sicurezza; intendo malavita e degrado sociale e educativo”.
Tutti parlano vagamente di riforme, ha proposte concrete?
“Ho contribuito al nuovo statuto dell’Emilia Romagna. Ed ho fatto inserire il rapporto privilegiato che dobbiamo avere con San Marino; per noi è un territorio che occupa 6.000 lavoratori. Inoltre, ho seguito la legge sulla partecipazione, che consente a gruppi e associazioni di partecipare a livello legislativo agli affari regionali”.