È stata festa grande il 28 febbraio all’osteria da Menghi di Montecolombo per Domenico Tordi, classe 1910 portati con vigore. Una vita da contadino, attraverso due guerre. Nel 1944 fu ferito nei giorni della guerra civile, soccorso dagli inglesi riuscì a tornare dalla sua famiglia che lo aspettava a Gemmano, la moglie Elvira e i suoi cinque figli, dove ormai lo davano per disperso. A 60 anni si trasferì a Montecolombo, sempre lavorando come mezzadro, nella casa colonica dove ora c’è l’osteria (Menghi) della nuora. Ha spento 100 candeline circondato da un centinaio tra parenti e amici, soprattutto dal calore dei figli, degli otto nipoti e gli otto pronipoti, proprio lì dove c’era la casa nella quale ha vissuto gli ultimi 40 anni della propria vita e che ora porta il suo nome, Menghi, cioè Domenico in dialetto, e che lo attende, tappa fissa per un caffè sulla via dell’immancabile passeggiata mattutina.