La fretta fa nascere i gattini ciechi, dice un vecchio proverbio. Non lo so se calza al boom residenziale di San Clemente. In 15 anni ha visto raddoppiare gli abitanti dal suo territorio, passando da 2.500 a 5.000. E in tale arco di tempo, davvero breve, San Clemente ha subito un’autentica rivoluzione: da zona depressa della provincia di Rimini a uno dei punti di eccellenza produttivi. Da luogo che non attirava nessuno, a luogo preso d’assedio. Di solito un essere umano si insedia dove pensa che ci siano opportunità di lavoro e crescita per sé e per i propri figli.
E questo è il caso positivo della provincia di Rimini, San Clemente incluso. L’altra faccia della medaglia è che la fretta brucia sul suo altare quello che gli studiosi chiamano la coesione sociale, il senso di appartenenza. Insomma, il considerare proprio i luoghi. L’altra faccia negativa è stata una cementificazione lasciata al soldo degli speculatori. In entrambi i casi il ruolo fondamentale lo ha giocato la politica sanclementese. Una politica triste, miope e interessata.
Lettera firmata