– Un animale da lavoro, oggi considerato una delle carni migliori in assoluto. Fino a pochi decenni fa era il trattore degli agricoltori. Dotato di grande resistenza, docile, in coppia (si chiamavano Ro e Bunì, il primo a sinistra, il secondo a destra) aravano i campi. Aveva una grande capacità di adattarsi a terreni difficili. Ottimo animale da pascolo allo stato brado. La moderna opera di selezione ha migliorato l’attitudine alla produzione della carne tanto in termini di resa al macello che di qualità del prodotto.
La razza romagnola vanta origini antichissime; come ormai sembra accertato, deriva dal Bos Taurus Macrocerus (Uro dalle grandi corna), un bovino originario dalle grandi steppe dell’Europa Centro-Orientale da cui sarebbero derivate diverse razze simili per costituzione, tipo, mantello, forma della testa e degli arti. L’arrivo in Italia degli antenati della romagnola è databile intorno al IV secolo dopo Cristo, con l’invasione dei Longobardi guidati da Agilulfo.
Lo stabilirsi nelle regioni della Romagna delle popolazioni al seguito dell’esercito e l’adattamento all’ambiente italico dei bovini portati dai Longobardi, ha portato fino alla selezione che conosciamo oggi.
In crisi con l’arrivo della forza motrice dei trattori, nell’ultimo decennio la Provincia di Rimini si è prodigata per riportare la razza romagnola nelle stalle.
Per la Fiera di San Gregorio, i bovini di razza romagnola sono delle autentiche star. Con il contributo della banca popolare Valconca è stato istituito un concorso che premia gli animali più belli.
Il suo allevamento è diffuso nelle province di Bologna, Forli-Cesena, Rimini, Ravenna, Pesaro e Firenze. Riconoscibile dal mantello grigio-chiaro tendente al bianco, particolarmente nelle femmine, con sfumature grigie in diverse regioni del corpo, il bovino Romagnolo può vantare un notevole sviluppo muscolare, un’ottima conformazione del bacino e una spiccata robustezza degli arti.
Le razze cugine della romagnola sono la chianina e la marchigiana. In pratica tale bovino si trova su tutta la dorsale appenninica italiana, seppure con nomi diversi.