SAN CLEMENTE – COMUNITA’
Ai fornelli grandi chef, Massimo Corvino, Luigi Sica, aiutati da tre loro allieve, dalle sorelle Fabiola e Giusy Minichiello e Marta Polverelli. I fortunati ospiti hanno degustato: tortini, strozzapreti e spaghetti alla chitarra, tagliata di mora romagnola. L’unica piatto non al tartufo, la torta, ma l’anno prossimo si provvederà.
Sede in piazza Mazzini a San Clemente capoluogo, l’associazione è presieduta da Raffaele Minichiello, che prima ancora che cercatore, è un amante della natura. Dice: “Attraverso la nostra associazione vogliamo sensibilizzare le amministrazioni comunali a piantumare il territorio con alberi che possano poi dare i tartufi. E sono tutte piante autoctone: tigli, querce, lecci, pioppi, noccioli, salici, biancospini, brugnoli. Siamo andati a presentarci a tutti i comuni del nostro territorio, ma l’unico ad averci risposto è stato Riccione. Gratuitamente, la nostra associazione ha sistemato un angolo del parco attorno al castello degli Agolanti. Noi vogliamo dare un contributo concreto alle nostre terre, preservando la natura”.
“Voglio ricordare – continua il presidente – che abbiamo messo a dimora 4.000 piante lungo il Conca, a Casarola e Sant’Andrea in Casale. Vorrei ringraziare di cuore coloro i quali hanno partecipato alla nostra cena, che vuole essere un appuntamento annuale”.
Nata poca mesi fa sulla spinta di 28 iscritti delle province di Rimini e Pesaro, l’associazione oggi conta una settantina di persone. E si è fatta subito sentire, polemizzando con i tartufai di Mondaino che tengono lontano dalle loro terre i non mondainesi. Minichiello: “Da noi possono venire tutti i cercatori”.