LA CULTURA
Luigi Tonini è stato il massimo storico di Rimini.
Il poeta Giosué Carducci disse che per quello che aveva fatto meritava un monumento più grande di quello di Paolo V in piazza Cavour. Tonini nell’Ottocento si lamentava che i riminesi, uomini dal carattere mite ma coraggiosi, non amavano la propria città e che poco sanno dei Malatesta e ancora meno della biblioteca Gambalunga.
Romano Ricciotti altro grande riminese, come più avanti vedremo, ne ha raccontato la vita in un bellissimo libro che dovrebbe stare in ogni casa dei riminesi (inteso come abitanti della provincia) e che i giovani dovrebbero leggere perché le pagine sono belle, piacevoli, non meno che profonde. Titolo: “Luigi Tonini riminese”, Panozzo editore, 104 pagine, euro otto.
Galantuomo, affidabile, ironia sottile, Ricciotti inizia il racconto con una citazione scoppiettante e rispettosa del lettore: “Se non le dai dei fatti da sgranocchiare, la Musa delle biografie diventa pigra”. E’ di Piero Buscaroli ed è tratta dalla biografia “Beethoven” (Rizzoli).
“Luigi Tonini: nacque a Rimini nel 1807. Studiò dapprima nel Seminario di Rimini e poi a Bologna, dove si laureò in Giurisprudenza. Nel 1834 si impiegò nella Biblioteca Gambalunghiana e fu coadiutore di Luigi Nardi e Antonio Bianchi. Nel 1840, alla morte di quest’ultimo, fu nominato bibliotecario reggente (diverrà titolare nel 1853)”.
Ricciotti pennella così il Tonini: “Formidabile setacciatore di documenti, esperto paleografo, valente bibliografo e bibliofilo, instancabile promotore di campagne di scavo e di censimento epigrafico, appassionato cultore di storia patria, Tonini coniugò esemplarmente la figura di bibliotecario con quella di storico della città, che considerò sempre, non meno dell’altra, un’attività di pubblico interesse.
La sua impresa storiografica è la monumentale e tuttora insostituibile ‘Storia civile e sacra riminese’, alla cui stesura attese per tutta la vita; i primi tre volumi furono stampati rispettivamente nel 1848, nel 1856 e nel 1862; il quarto e il quinto furono pubblicati postumi nel 1880 e nel 1882; il sesto, compilato dal figlio Carlo, vide la luce nel 1887-1888.
Luigi Tonini fu inoltre autore di decine di documentatissime monografie di storia patria, archeologia e della prima guida di Rimini (1864). Morì nel 1874”.
Scritto con un italiano veloce non meno che ironico, il libro si chiude con i monumenti di Rimini visti da Tonini e raccontati ne “Le passeggiate con il forestiero” in tre ideali giorni di visita ed una intervista immaginaria che Ricciotti fa diventare un ideale di comportamento civico com profondo senso dello stato. Ricciotti è un grande riminese. Giudice in pensione, ha sempre esercitato fuori Rimini, per “non giudicare gli amici e non essere additato come che pataca ad Ricciotti”.