IL FATTO
– Clima teso in Consiglio comunale e anche nella Conferenza di servizi. Sul porto di Vallugola il sindaco non si ferma e la sua maggioranza si spacca. Curti chiamato da Rinnova Gabicce a esprimersi con chiarezza sul contestato progetto di ampliamento del porto.
E’ finito nove a sette il Consiglio comunale di Gabicce Mare del 26 marzo. Ed è finita con un rinvio alla società proponente del progetto la Conferenza di servizi convocata per il 31 marzo.
26 marzo: aula gremita di gente, all’ordine del giorno il mandato da conferire al rappresentante dell’amministrazione che andrà in Conferenza di servizi per discutere del progetto di ampliamento del porticciolo turistico di Vallugola presentato dalla società Sviluppo Marittimo.
E’ finito, dunque, con un sindaco, Corrado Curti, che deve incassare una pesante spaccatura all’interno della sua stessa maggioranza, perché Pdci e Rifondazione hanno fatto quadrato con le minoranze consiliari, “Rinnova Gabicce” e “Stragabicce”. Tutti a chiedere, con un emendamento “trasversale” di modifica della proposta di delibera, una definitiva bocciatura della proposta di intervento sul porto di Vallugola.
Il progetto di Sviluppo Marittimo è <
Un clima, insomma, molto teso dopo che tutte le opposizioni hanno stigmatizzato il tentativo del sindaco di strumentalizzare il ricorso a un ancora non ben precisato percorso di progettazione partecipata evitando di prendere una posizione trasparente rispetto alla richiesta di intervento su Vallugola della società Sviluppo Marittimo. Ha preso la parola anche il consigliere Massimo Muccini a nome del Pdl gabiccese per ribadire la netta contrarietà al progetto e la disponibilità a sedersi a un tavolo partecipato solo dopo la bocciatura del medesimo progetto in Conferenza di servizi.
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Il punto centrale contestato alla proposta di delibera in discussione riguarda il ruolo della Conferenza di servizi e il contenuto del mandato che viene affidato all’architetto Michele Bonini, dirigente dell’Ufficio urbanistica dell’amministrazione gabiccese. Ma l’intenzione del sindaco sembra essere ancora quella di non decidere. Come si legge nella delibera, <
Ma in Conferenza di servizi la tesi del sindaco non è passata e gli enti chiamati per le loro specifiche competenze ad esprimersi sulla richiesta di ampliamento del porticciolo hanno detto con chiarezza la loro, rivendicando il ruolo tecnico e non politico della Conferenza stessa. Dopo le audizioni dei firmatari delle osservazioni, ben otto, da quella molto circostanziata del comitato Vallugola Terra Nostra a quella dei bagnini preoccupati dalle conseguenze sulla stabilità delle spiagge, da quella di Rinnova Gabicce concentrata sullo sviluppo dell’economia turistica nel senso della sostenibilità a quella autorevole di Italia Nostra, si è acceso il confronto tra i 18 enti raccolti intorno al tavolo della Conferenza di servizi. E Regione e Ente Parco, Autorità di bacino e Soprintendenza hanno immediatamente inquadrato il progetto di ampliamento del porticciolo di Vallugola in una cornice di piani urbanistici, Piano regionale dei porti piuttosto che Piano di assetto idrogeologico, che pone dei paletti normativi che sembrano insormontabili. Nonostante ciò il sindaco gabiccese ha forzato per un rinvio del progetto di ampliamento al mittente, la società Sviluppo Marittimo, per offrirgli la possibilità di adeguare la loro proposta ai rilievi tecnici mossi con competenza dagli enti.
Insomma il primo cittadino gabiccese non vuole rinunciare a quella che da subito ha definito un’opportunità per la città, considerando la richiesta di espansione dell’attuale porticciolo quale occasione irrinunciabile di riqualificazione dell’area anche se ormai la sua è una difesa solitaria del progetto.
Anche nella sua replica in Consiglio comunale il sindaco ha interpretato l’interesse di Sviluppo Marittimo per Vallugola come un’occasione da non farsi sfuggire, tentando di attribuire ai detrattori della proposta di ampliamento del porticciolo un atteggiamento di chiusura riguardo qualsivoglia proposta di riqualificazione di Vallugola. Ma tra i banchi delle minoranze è stata immediata la reazione. Una reazione per ribadire che ogni intervento in un’area così delicata e di alto valore simbolico qual è quella baia debba essere orientata da seri propositi di sviluppo sostenibile sul piano sia ambientale e paesaggistico sia sociale e comunitario. Perché l’intervento privato sia una vera opportunità per la città e non solo un vantaggio per chi quell’intervento lo realizza.