– “I Comitati per la difesa del territorio, variamente organizzati e coordinati, sono una forma nuova di concepire e vivere la democrazia italiana. Anche per il solo fatto di esserci, appunto”.
Lo scrive Alberto Asor Rosa su Il manifesto del 17 novembre coniando un vocabolo nuovo, “neoambientalismo italiano”, proprio per identificare quelle esperienze di partecipazione spontanea che portano persone di diversa estrazione culturale, sociale e politica a condividere un movimento in difesa del patrimonio ambientale-paesaggistico collettivo.
In questa cornice ideale si sono ritrovati più di 70 cittadini in occasione della cena a sostegno del comitato Vallugola Terra Nostra organizzata al ristorante I Tre Pini di Gabicce Mare il 19 novembre. Per testimoniare con la loro presenza la convinta solidarietà a un’idea di riqualificazione di Vallugola che ne tuteli il valore ambientale, che ne conservi il genius loci, che ne protegga la sua identità paesaggistica, che preservi la fragile falesia.
Proprio a proposito della salvaguardia di una colle che frana naturalmente verso il mare, Olivia Nesci e Antonella Penna, geologhe dell’Università di Urbino presenti alla cena, hanno riconfermato l’urgenza di bloccare qualsiasi intervento che possa compromettere il fragile equilibrio ambientale che tratteggia Baia Vallugola e la sua instabile falesia.
E la cena è stata anche l’occasione per fare il punto sul progetto di ampliamento del porticciolo di Vallugola: a ripercorrere i passaggi chiave del contestato intervento è stata la presidente del comitato Mariachiara Russo che, ringraziando per il sostegno i numerosi partecipanti, ha impugnato l’esito della Conferenza di servizi che, anziché rispedire al mittente un progetto su cui tutti gli Enti coinvolti si sono espressi negativamente, ha consentito di ripresentare un progetto vecchio con un restyling per renderlo ‘digeribile’.
In attesa del deposito della nuova proposta di intervento da parte da Sviluppo Marittimo srl entro il 31 dicembre, termine fissato dal Sindaco Corrado Curti, il comitato Vallugola Terra Nostra continua la sua mobilitazione dando appuntamento ai cittadini con un punto informativo sotto il tendone del Comune di Gabicce Mare sabato pomeriggio 11 dicembre dalle 16 alle 19: un vin-brulè per scaldarsi e un inconsueto albero di Natale intorno al quale condividere le preoccupazioni per i destini di Vallugola, la cui delicatezza ambientale e il valore paesaggistico-culturale richiederebbero, invece, una pianificazione territoriale sottratta a un’iniziativa privata e restituita all’interesse generale della collettività.
Un’altra occasione per sostenere l’idea che il Paesaggio e l’Ambiente siano beni comuni da proteggere.
Come conferma Asor Rosa a proposito del concetto di “bene comune”, in conclusione dell’articolo già citato, “le eredità culturali e artistiche, l’ambiente, il paesaggio, vanno intesi alla lettera, al pari dell’aria e dell’acqua, come patrimonio inalienabile delle generazioni umane presenti e anche, o forse soprattutto, future (si vedano, anche, gli studi e le proposte legislative elaborati in varie fasi da Stefano Rodotà). Su questo fondamento, una volta acquisito e diffuso, si possono basare una nuova cultura e una nuova politica, intese anch’esse nel senso più vasto”.
La stessa idea che è stata discussa nell’ambito della cena anche dai rappresentanti degli ambienti politici locali che hanno partecipato all’iniziativa a sostegno del comitato, Franca Foronchi e Marco Caroli, Sindaco e Vice-sindaco di Gradara, a tavola con la pidiessina pesarese Simonetta Romagna e il segretario di RC, Marco Savelli. C’era il portavoce degli ambientalisti, Luigi Tagliolini, accanto a Tiziano Tonti, segretario di Cattolica dell’IDV.
Mentre il sindaco Corrado Curti presenziava alla contemporanea iniziativa poco frequentata di Vivarium, incaricata da Sviluppo Marittimo srl di organizzare un forum su Vallugola i cui risultati appunto sono stati presentati in quell’occasione.