SALUDECIO
– “La figura culturale e storica del beato Amato”. E’ il titolo del convegno sul francescano tenutosi il 4 e 5 giugno a Saludecio. Organizzato dall’amministrazione comunale, sono stati chiamati studiosi di valore assoluto. Tra loro anche: Franco Cardini, Paolo Caucci von Saucken, Adolfo Morganti (in rappresentanza), Rodolfo Tassinari. I lavori iniziati alle 16. La sera, tanto per restare coi costumi del Medio Evo si è tienuta la Cena del Pellegrino nel restaurato convento delle suore di don Masi. Un luogo di una bellezza commovente, raccontano coloro i quali hanno calpestato la magia del chiostro e non solo (durante Ottocento Festival ospita una gettonata osteria). Una delle caratteristiche della serata è che i cibi si devono consumare rigorosamente con le mani; chi ha qualche problema, o atteggiamento particolare, sa cosa si perde, ma è pregato di stare alla larga. La giornata è terminata al Teatro con “I Viatores Musici”, eseguono canti medievali.
Il giorno dopo, 5 giugno, sempre in teatro, presentati gli atti del convegno 2010 sul beato Amato Ronconi. Sono stati raccolti da Adolfo Morganti, che sta seguendo con passione la canonizzazione del beato. Si è chiuso alle 18 con un concerto d’arpa nella chiesa di san Biagio, la cattedrale della Valconca. Bellezza e maestosistà dell’edificio, raccontano lo splendore economico di Saludecio.
Il cerchio delle celebrazione in nome del beato Amato si è allargato con una bella mostra: “Roma-Santiago-Gerusalemme. Dai pellegrini del Medio Evo ad oggi”. Allestita nella blasonata chiesa dei Girolomini, ha già fatto tappa al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Ci sono “pezzi” che raccontano il beato Amato. I battenti restano aperti una settimana, dal 4 all’11 giugno.
Amato – Vita
Il Beato Amato Ronconi passò metà della sua vita in viaggio verso il santuario di Santiago. Per raccontare ai paesani la mèta raggiunta si riportavano con sé le conchiglie dell’Oceano Atlantico. Ne collezionò quattro. In viaggio per la quinta volta, un Angelo in sogno gli dice di ritornare indietro.
La sua vita. “Mistico asceta terziario francescano agricoltore ospite accogliente pellegrino monaco benedettino taumaturgo”, il beato Amato nacque verso il 1226 da una famiglia di agricoltori benestanti: il padre si chiamava Felice Ronconi, la madre Santa Marchini, il fratello maggiore Girolamo e la sorella minore Chiara.
Ci furono presto dissidi nella famiglia, perché la “dissimiglianza de’ costumi suol partorir inimicizia e dar luogo al domestico odio”. Amato fu odiato dalla cognata, accusato di “dapocaggine e d’infingardia” ed infine irriso come pazzo. “Divisa che ebbe l’heredità col fratello, andò ad abitare in una casa, la quale hora è detta “l’Hospitale del Beato Amato” posta nella strada publica, a pie del monte detto li Orciari”. Forse era la casa natale; qui percorse il suo cammino di santità.
Muore il 10 gennaio del 1292 a 66 anni.