SGUARDI D’ARTISTA
di Annamaria Bernucci*
– Di quella corona di rocche e castelli, superstite testimonianza di un complesso sistema difensivo di cui la Valconca è punteggiata in una felice interazione paesaggistica e storica, sicuramente Montefiore Conca rappresenta un apice per suggestione e eleganza: con la sua rocca dalla possente geometria e la sua visuale a 360° sull’Adriatico e il Montefeltro e l’abitato che la circoscrive in un abbraccio coerente e ancora non pregiudicato da incursioni edilizie speculative.
Salirvi e visitare il paese medievale durante l’estate ora ha una ragione in più: si chiama “Un castello per le arti” e offre l’occasione di avvicinarsi ai laboratori multimediali di tecniche incisorie e grafiche e di teatro di figura che oramai da tre stagioni si svolgono all’interno della rocca.
Castellano di fiducia per otto settimane Umberto Giovannini, noto per la schiva disciplina, fine conoscitore della storia e delle tecniche grafiche, ricercatore (si ricorda solo per citare qualche titolo, Colore e libertà, la bella stagione della xilografia in Romagna, 2005, o Biffando l’assoluto dedicato ai bulini di Jurgen Czaschka, 2009), ha negli anni dato un suo contributo significativo allo studio della xilografia italiana e ha all’attivo dal 1990 mostre come Sequenza temporale, Tarocchi di Sigismondo, Mediterraneo e Dante.
Sua è una installazione interattiva realizzata per il Museo delle Cappuccine di Bagnacavallo nel 2007 ideata sull’opera di Tomaso Gazzoni, Il Palagio degli incanti. E’ cofondatore di VACA, associazione culturale dove trovano spazio fumettisti, scrittori, pittori, operante dal 1990 nel settore dell’editoria e delle produzioni teatrali, filmiche, musicali.
Nato a Morciano di Romagna nel 1969, figura poliedrica, artista con equanime propensione verso le espressioni della musica popolare, sceniche e figurative, Umberto Giovannini ha dato avvio ad un impresa originale di studio e di ricerca coinvolgendo partner diversi, dal Comune di Montefiore alla East London Printmakers londinese, a LABA Accademia di Belle Arti di Rimini, alla Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Carlo Bo di Bologna.
Di cosa si tratta? Due mesi di workshop (luglio e agosto) per la formazione e l’approfondimento delle tecniche incisorie, con alto grado di specializzazione ma anche con la possibilità di approccio e di iniziazione alle tecniche da parte degli allievi, assistiti e guidati da maestri incisori: tempo e apprendimento condiviso nella stessa aula, coinvolgimento e ritmi da autentica ‘bottega’ artistica, traduzione simultanea, dato che i docenti sono per lo più di lingua inglese, grazie alla soccorrevole collaborazione di stagisti provenienti dalla scuola interpreti.
Come visitor si può assistere ad uno dei dieci corsi di grafica attivati nella cornice del castello di Montefiore, all’interno di un laboratorio attrezzatissimo per le arti grafiche, antro alchemico e luogo dell’eleborazione artistica e creativa. Ogni settimana si avvicendano docenti diversi specializzati in discipline grafiche legate da una comune caratteristica: il basso impatto ambientale, l’utilizzo di tecniche ecologiche sia che si pratichi la xilografia giapponese che la fotoincisione, i polimeri, la collagrafia o il bulino su rame.
Nell’impresa – Umberto Giovannini lo ribadisce – non è solo, ma l’attività e l’organizzazione è svolta in collaborazione con Elisa Conti con cui ha dato vita all’Opificio della Rosa (laboratorio per le arti grafiche); parallelamente con Luca Ponga e Brina Babini è praticata negli ambienti medievali del castello una seconda attività promossa dall’Atelier della luna (laboratorio di tecniche costruttive per il teatro e la figura) dedicata all’artigianato artistico e alla realizzazione di burattini e alla perfomance teatrale.
*Direttrice della Galleria comunale S. Croce di Cattolica