TRADIZIONI
– “Speriamo nel tempo buono”, dice Pierangelo uno del Comitato dell’Agina, che da anni si prodiga per la centenaria festa. Come tradizione vuole l’appuntamento è il Lunedì di Pasqua. Si inizia con la messa delle 8; poi si replica alle 10.45. Ai presenti quelli del Comitato distribuisocno l’uovo benedetto. A mezzogiorno si apre lo stand gastronomico: strazzapreti e lasagne, salsiccia, trippa, “garagoli”, salumi, formaggi, piada, gratinati, e fava. Alle 14, si aprono le danze. Intermezzo pomeridiano con i balli di una volta con i misanesi Gruppo de “E Fnil”.
Il preludio della festa è il Venerdì Santo con la processione. Si parte alle 9 di sera, dalla Nazionale fino alla chiesolina. Dopo la messa, per tutti ciambella e vino, sempre offerto dal Comitato.
L’Agina è uno dei monumenti più antichi, sentiti ed eleganti di Misano. Si trova sul poggio dell’omonimo Rio a un centinaio di metri dalla strada nazionale, ma in un silenzio particolare, che racconta pensieri di profonda umanità. L’edificio religioso per secoli ha ospitato il Crocifisso dell’Agina, un’opera d’arte della scuola riminese del ‘300 che ora si può ammirare sull’altare maggiore della chiesa di Misano Adriatico. Nella piccola chiesa si trova una fotografia.
Forse proprio per il Crocifisso, per secoli si è celebrata una festa molto sentita, alla quale accorrevano anche da fuori territorio.
Fondamenta forse su una costruzione romana, l’attuale venne chiesa, venne ricostruita grazie ai Cavalieri di Malta alla fine del ‘700, dopo il terremoto del 1786. Sulla parete che dà sulla campagna c’è una targa di pietra con la famosa croce dell’ordine. Di mattoni a vista, la facciata è impreziosita da un prezioso campanile a vela. La festa è anche la scusa per visitarla.