SANCLEMENTE
di Claudio Casadei
– Sedici anni da sanclementese e aver scomodato Pascoli nella campagna elettorale non sono bastati a farlo eleggere in un Comune dove incontrarsi fra cittadini è complicato, dove la gente in fondo lo conosceva meno di quanto lui conoscesse il paese. Impiegato, 60 anni trascorsi fra Bologna e la Romagna, impiegato, dallo scorso 16 giugno è il nuovo segretario del Pd; ha preso il posto di Massimo Villa. Raccolse i voti di 30 dei 32 iscritti, un solo voto contrario e un astenuto.
Ardes Cinelli ha ritrovato a San Clemente un rinnovato slancio per l’attività politica che lo aveva visto attivo nel bolognese per 15 anni. Sa che le teorie politiche sono ormai un retaggio del passato, che la politica del terzo millennio si limita alla gestione delle amministrazioni, che l’importante è governare un po’ meglio degli altri.
Il primo dei suoi obiettivi è quello di una presenza più puntuale e manifesta, una presenza nella società che vada oltre i periodi elettorali, che non sappia solo dire “votami” e “grazie”.
Ottantacinque iscritti, il Pd che vorrebbe costruire cerca la società, supera il concetto di elettore e si impegna nell’ascolto dei problemi dei cittadini qualunque sia la loro tendenza politica. Il suo partito è il principale sponsor dell’amministrazione D’Andrea e lo stesso Sindaco ne è espressione. Cinelli manifesta il suo apprezzamento per il lavoro fatto, per i progetti già impostati e per quelli futuri della attuale giunta. Parla della soluzione del caso Ghigi e della rinascita dello storico marchio morcianese, della prossima attuazione del Psc (Piano strutturale comunale), del Ponte sul Conca e delle scuole. Risultati eccellenti ottenuti da questa amministrazione in momenti difficili in cui le finanze vengono continuamente tagliate dal governo centrale e malgrado l’assunzione di eredità pesanti lascito di gestioni precedenti non proprio ineccepibili.
La versione Cinelli del centrosinistra poggia su basi democratiche per il presente e su gente giovane per il futuro. Argomenta: “Al di la di certe critiche posso dire che sono molti i giovani validissimi consiglieri che possono continuare l’opera di D’Andrea, forze fresche che potranno essere impegnate nel momento in cui sarà necessario”. Quando gli viene chiesto se il prossimo sindaco sarà donna Cinelli risponde: “A distanza di 3 anni mi sembra un discorso prematuro e inutile, davvero assurdo fare graduatorie Intanto c’è un lavoro da completare e da rispettare con le persone che stanno lavorando in questa amministrazione. Eredito il lavoro di una persona per bene che ha raccolto il partito in un momento difficile e lo ha portato con successo alle elezioni”.
“Il partito che ho in mente – continua Cinelli – è un partito presente e disponibile, punto di riferimento per tutti: è questo il nostro prossimo obbiettivo!”.
Non sarà un compito facile. Al di là dei nuovi volti il suo partito, o perlomeno il suo nucleo principale, ha una lunga storia amministrativa nel piccolo comune. Molte cose nel recente passato non sembrano essere andate nella giusta direzione e “la base”, quella che era la garanzia del consenso, si è logorata, allontanata da scelte difficili, talvolta megalomani e poco sentite.
La politica del Pd sembra essere lineare e chiara solo per chi di quel partito fa parte. Il nuovo segretario dovrà superare le difficoltà di comunicazione con la società e farsi capire dai tanti che a quel partito hanno voltato le spalle o, giunti da poco a San Clemente. Cinelli non può certo scordare che alle ultime politiche, dopo decenni di consenso, a San Clemente il suo partito è stato scavalcato dal centro-destra.