PERSONE
– I Criscione-Casalboni sono famiglie creative. Due nomi su tutti Luigi e Loris. Il primo è un ebanista, scultore e pittore. Il secondo invece è uomo di idee, marketing e valori del Centro della Ceramica.
Un altro talento è Andrea, figlio di Luigi. Insomma, un figlio d’arte. Di mestiere Andrea progetta mobili e arredo per la bottega di famiglia, una delle più prestigiose della provincia di Rimini. Il babbo sa lavorare il legno come pochi. I suoi mobili sono per sempre, tanto per scopiazzare lo slogan di chi vende diamanti.
Andrea si è progettato e costruita una bicicletta unica. Dietro, appena dopo la passione, c’è ricerca, lo studio e una ferma leggerezza. Ha replicato una moto Harley Davidson da corsa del 1926 in bicicletta. Il risultato è oggetto di alto artigianato e altissima tecnologia. Con ordine. Un anno e mezzo fa parte. Acquista un telaio in disuso di una mountain bike da competizione. Lo svernicia e poi lo colora panna. Toglie dai cerchi i raggi per un’altra verniciatura. Sulla ruota anteriore ci colloca una finta forcella che riprende gli anni ’20. Come sella monta un pezzo che è un piccolo capolavoro inglese: di cuoio ed ha gli ammortizzatori (costo: ben oltre i 100 euro). Di cuoio anche le manopole. Su un lato della ruota posteriore con un ingegnoso attacco ci una sacca sempre di cuoio. Dentro ci mette la catena con il lucchetto; poi si “smonta” e diventa un borsone ad arma collo di rara eleganza.
Finito l’alto artigianato, Andrea attinge alla tecnologia; per una bici naturalmente.
L’impianto frenante sull’anteriore è un sistema a disco. Sulla posteriore si “installa” un cambio nel mozzo ed un freno a contro-pedale. Per finire le luci. L’impianto arriva dall’Olanda. La tecnologia è il led a batteria, il design è quello di altri tempi: il faro davanti con il fascino della visierina, come si usava. Altro tocco: i tappini delle valvole delle camere d’aria a foggia di coroncina. Perché la corona è uno degli elementi del suo logo. Cinge un alieno con maschera da carrozziere.
Quel bamboccetto è lui, Andrea, che da quando aveva 12 anni fa aerografia. Il tocco finale è il parafango posteriore dipinto con questa tecnica che risale ai primi del ‘900. Lo scorso marzo il misanese, 42 anni, sposato, un figlio, ha partecipato alla sua prima gara a Roma. Ha vinto nella sua sezione, “I Rochers e le loro mitiche cafè racers” (in onore di una mitica banda londinese degli anni ’60 e quarto assoluto.