L’INTERVENTO
– Se c’è una grande sicurezza è che l’operazione Ghigi non ha fatto né gli interessi di Morciano, né quella di San Clemente e neppure quella dei lavoratori. Ha lasciato solo macerie nella comunità e negli uomini (soprattutto negli imprenditori costretti ad acquistare lotti edificabili a prezzi di mercato contro i “privilegi” Ghigi (12 ettari di terra a circa 15 euro al metro quadrato). Perché alla decotta Ghigi tanti aiuti dalla politica e a loro no?
Sulla Ghigi, le amministrazioni Giorgio Ciotti (centro-destra) prima e Claudio Battazza (centro-sinistra) ora, pur esistendo le ripetute richieste protocollate, hanno negato ai morcianesi l’esercizio del diritto statutario (Articolo 38) dei Referendum comunali dal lontano 2006 ad oggi, non regolamentandone le modalità di espletamento tanto da costringere recentemente i Comitati cittadini “Per la difesa dei diritti del cittadino” e “Morciano in Comune” a rivolgersi al Difensore Civico regionale per vedersi riconosciuto un diritto costituzionalmente garantito.
Il quale prontamente è intervenuto avviando un’inchiesta. Poiché le vaghe risposte del sindaco di Morciano non hanno convinto il Difensore civico, con molta probabilità a breve chiederà la nomina di un commissario per decretare il regolamento mancante.
Battazza non può da candidato scrivere: “Costruire un centro commerciale di 4.850 mq al centro di Morciano e il Pru Ghigi dell’amministrazione Ciotti è uno scempio” e una volta eletto firmare l’accordo per la realizzazione di un Ipermercato di 7.800 metri quadrati. Per giunta senza ottenere alcun vantaggio concreto per i residenti e gli operatori economici del centro cittadino da questo mega progetto.
In democrazia una maggioranza relativa che ha avuto il consenso di un elettore su tre non può prendere decisioni epocali, come ad esempio quella riguardante il Pru (Piano di riqualificazione urbana) Ghigi, o varianti sconvolgenti al Piano regolatore generale come quella approvata nel Consiglio omunale del l’11 agosto, senza i referendum consultivi previsti nello Statuto comunale (Art. 39).
La democrazia partecipativa non è uno show o una finzione. È’ una cosa seria e richiede consultazioni serie. Chi è stato eletto deve tenere conto dell’interesse generale e del bene comune.
Battazza ad ogni occasione – l’ultima, intervista al direttore dell’ape del Conca Athos Berardi, nel numero di settembre – ci chiede dove eravamo durante gli anni dell’amministrazione Ciotti? Perché non protestavamo allora? Non siamo in buona fede, le nostre critiche non sono obiettive e le nostre proposte non vanno prese in considerazione.
Potrei rispondere al sindaco per conto della mia persona, in quanto al “Comitato per la difesa dei diritti del cittadino” abbiamo dato vita nell’aprile del 2009. Un paio di mesi prima delle elezioni comunali. Di conseguenza il nostro Comitato risponde del periodo che è in attività. Io da cittadino elettore da quando sono a Morciano (1985) ho votato ai candidati comunali proposti dal suo partito sotto varie sigle. Durante i vostri comizi elettorali, ero tra i pochi presenti in Piazza del Popolo. Se quei vostri candidati, non hanno voluto o potuto tenere testa all’amministrazione Ciotti e fare l’opposizione, e spesso hanno votato a favore dei suoi progetti, la colpa è di altre logiche, non di noi cittadini elettori.
Ad esempio nel Consiglio comunale del 7 novembre 2006 dove era all’ordine del giorno “Accordo di programma Pru Ghigi e le relative mozioni” dei quattro Consiglieri del centro sinistra, era presente solo Renata Andruccioli, erano assenti: Filippo Ghigi, Luigi Emilio Liverani e Pierluigi Autunno. I quali avevano firmato una mozione che è stato approvata dal Consiglio Comunale. In quella mozione, si trovano le ragioni per le quali, volendo, avrebbe potuto, recedere dal contratto ed eventualmente rinegoziare con i proprietari dell’area Ghigi.
Perché abbiamo dato vita al Comitato? Da più parti si sentiva l’esigenza di un cambiamento radicale in Comune e nei metodi autoritari e opachi di gestione della cosa pubblica. Ci serviva uno strumento e un luogo di aggregazione della cittadinanza attiva e democratica di Morciano. I Comitati “per la difesa dei diritti del cittadino” e “Morciano in Comune” sono stati gli strumenti e i luoghi che i liberi cittadini hanno svolto il loro ruolo in questo cambiamento.
Quelli che non hanno funzionato, erano gli uomini e la squadra che noi abbiamo posto in loro la nostra fiducia e l’appoggio e dovevano incarnare questi cambiamenti. In questi lunghi e faticosi venti sette mesi del vostro governo, per voi che avete governato e per noi che vi abbiamo seguito e controllato, avete dimostrato a tutti gli effetti che siete gli uomini della continuazione. Gli interessi dei signori del Partito trasversale del mattone, con voi sono stati meglio tutelati che con Ciotti.
La nostra buona o mala fede di cittadini elettori, per cinque lunghissimi anni, non conta niente. Per l’ovvia ragione che non possiamo né deliberare varianti e progetti, né concedere concessioni trentennali, né cementificare il crinale della collina morcianese, né autorizzare la costruzione di un Ipermercato di 7.800 mq nel centro di un Paese aumentando di 2.950 mq la superfice commerciale, né monetizzare i parcheggi pubblici dovuti e né disporre di più di cinque milioni di Euro di Bilancio comunale.
Hossein Fayaz,
Comitato per la difesa del diritto del cittadino
NUMERI
Operazione da 16mila metri quadrati
– Il Pru (Piano di riqualificazione urbano) della Ghigi prevede circa 16 mila metri quadrati di edifici. Così distribuiti:
Appartamenti: 6.800 mq
Commerciale: 7.800 mq
Auditorium: 600 mq
(alto 12 metri)