Una delle tante conseguenze previste dalla legge è il balzo dell’indennità di carica dei suoi governanti. Si passa da una spesa complessiva di 45.681 euro a 121.725, più 75.000 euro l’anno. Non proprio una cifra trascurabile. In percentuale un incremento del 166 per cento.
Ecco in sintesi le loro indennità mensili: Cristian D’Andrea (sindaco) da 1.952 a 2.705 euro (+38%), Mirna Cecchini (vice-sindaco) da 390 a 1.352 (+ 246%), gli assessori Fabio D’Erasmo, Mariano Guiducci, Donato Meleti, Corrado Gaia, Alfio Gambuti da 292 a 1.217 (+316%).
Sui tale quadro ci sono più scuole di pensiero. Una afferma che dato i tempi, data la crisi economica, dato lo stipendio medio di un lavoratore non era proprio il caso.
La seconda scuola di pensiero afferma che i problemi della pubblica amministrazione non sono questi bensì altri. Sono la sua efficienza, i provvedimenti equi in grado di aiutare le famiglie e gli imprenditori.
Tuona l’opposizione con Obiettivo San Clemente: “In un periodo in cui non fanno altro che dire che non c’è più un soldo, per loro se li stanno trovando aumentando le tasse a tutti noi! Di certo non vi è nulla di illecito (in quanto previsto per legge), ma di immorale sì… e nessuno vieta loro di poter rinunciare a tali indennità!
Ma forse sono troppi, o troppo pochi, anche gli assessori. A Cattolica con 15.000 abitanti sono 5. Basterebbe distribuire qualche delega ai consiglieri. Si farebbe più squadra e sarebbe anche più divertenti. O tempora, o mores! (che tempi che costumi, dicevano i latini). La storia si ripete.