L’INTERVISTA
– Consigliere comunale, Paolo Casadei è stato candidato a sindaco per il Pdl nel 2007. Originario di Riccione, professione commercialista, due figlie, la sua grande passione è la fotografia. In questa intervista affrontiamo il tema Psc (Piano strutturale comunale) al quale sta lavorando l’ingegnere Giancarlo Zofffoli.
– Che cosa sai del nuovo Psc (Piano strutturale comunale)?
“Ci sono stati vari incontri ma tutti definibili ‘didattici’. Vedremo cosa tirerà fuori dal cilindro l´ingegner Zoffoli, o meglio cosa gli faranno tirare fuori… Più che il Psc sarà interessante il Poc (Piano Operativo Comunale). Il Poc sarà quello più incisivo, la lunga mano della giunta o meglio, gli interventi mirati, tanto per intenderci… Sigle e battute a parte, per un vero cambiamento ci vuole la volontà politica. Certo che se la volontà politica è quella di sostenere un bilancio comunale con gli oneri di urbanizzazione, tanti buoni propositi passeranno in secondo piano, facendo prevalere la quantità alla qualità”.
Sono state coinvolte le opposizioni?
“Sono stati fatti due incontri, nei quali Zoffoli ha spiegato le linee guida. Stavo per dire ‘Tante parole ma poca concretezza’, ma nei fatti, finché non lo si vedrà su carta, rimane tutto molto teorico. Probabilmente è presto, il Psc dovrà passare prima per il ‘politburo’. Non sono un esperto in materia, ma dietro l´argomento si cela sempre un alone di mistero che rende tutto interessante a prescindere. Si pensa sempre che qualcuno ne sappia più di altri e si pensa pure ai veri destinatari… Qualcuno parla di trasferimenti di terreni già avvenuti… Tornando agli aspetti tecnici, il Psc potrebbe essere uno strumento affascinante per la miriade di argomenti che deve affrontare, oppure apparire infine deludente, qualora le aspettative risultino maggiori rispetto a quanto poi si andrà a realizzare”.
Come dovrebbe essere disegnato?
“Ognuno di noi ha una sua idea di come vorrebbe il territorio in cui abita. Il filo conduttore dovrebbe essere la qualità della vita, in fondo è ciò che cerchiamo costantemente ed è ciò che dobbiamo proporre se vogliamo continuare a vivere di turismo.
In questo senso, le aree verdi, quelle più in pericolo di ‘estinzione’, andrebbero ampliate, censite, collegate con percorsi al fine di creare un anello che va dall´entroterra al mare, sfruttando la valle del Conca. Queste aree dovrebbero rimanere verdi per sempre tramite una normativa specifica! Quanti di noi si sono ritrovati un´area verde vicino casa divenuta in seguito edificabile! Queste aree sono la nostra ricchezza e vanno preservate e sapientemente valorizzate.
La viabilità e i collegamenti andrebbero rivisti e migliorati, partendo dalla SS16 che deve arrivare parallelamente all´autostrada fino a Cattolica. La scarsa attrazione commerciale del centro della città andrebbe risolta con il Psc, si parla di superficie esigua per le strutture ricettive ma ben poco si fa per i parcheggi interrati, per liberarle almeno dalle auto in sosta. La parte a mare della ferrovia andrebbe vincolata a verde, infrastrutture ed esercizi commerciali, perché noi viviamo di turismo. In questa area, per le opere ancora da realizzare, andrebbero convertiti gli indici edificatori concessi in passato sostituendoli con premialità per il cambio di destinazione d´uso nel caso di passaggio da abitazioni a infrastrutture turistiche.
La stessa cosa può essere pensata per la riqualificazione urbana. Per quanto riguarda i nuovi interventi urbanistici dovrebbero essere rivolti in primis alla riqualificazione dei fabbricati esistenti, con la possibilità, per chi ha una certa metratura di terreno, di allargare la propria casa per i figli. Il nostro territorio è già pieno di seconde case, case vuote e sfitte fatte fare ai soliti noti ed è ingiusto per i comuni misanesi rimanere penalizzati da queste norme, dover mandare i figli a vivere in un condominio perché non è concesso loro neppure di aprire una finestra. In questo contesto andrebbero regolarizzati e portati alla luce del sole anche i sottotetti, dei quali nessuno parla.
Gli indirizzi del Psc dovrebbero pertanto destinare i quattro quinti delle previsioni urbanistiche alla riqualificazione della città esistente, usando aree non ancora edificate solo per un quinto delle potenzialità di intervento.
Ultimo, ma non per importanza, la linea ferroviaria andrebbe spostata all´interno, sfruttandone gli spazi lasciati liberi per un nuovo asse viario e per unire la città. Questa è una idea che il Pdl sta portando avanti a livello provinciale e nazionale con l´onorevole Sergio Pizzolante”.
Con chi va costruito?
“Tutto questo andrebbe studiato da un team di architetti, ingegneri e tecnici esterni, provenienti da nuove esperienze in tema di sviluppo di nuove aree, dando loro la possibilità di approfondire il quadro conoscitivo del nostro territorio, dal punto di vista sociale, economico, turistico per poi farli ragionare su di un progetto innovativo, capace di dare una nuova immagine alla nostra località ed un nuovo impulso economico.
La scelta del progetto andrebbe condivisa apertamente con la città. Quando ancora oggi vedo costruire case tipo ‘piccionaie’, ammucchiate, con strade senza alberi e con poca vegetazione ovunque, mi piange il cuore. Sono per adottare un rapporto diretto persone/alberi e cubatura/giardini, affidando ad ogni cittadino un albero pubblico di cui prendersi cura”.
Come risolvere i problemi veri delle famiglie, degli imprenditori e della comunità?
“Il Pdl vuole un Psc per il cittadino, non per pochi. Il territorio va riprogettato nella sua interezza per una crescita omogenea ed equilibrata. Una città protesa verso una crescita costante della popolazione non è sinonimo di sviluppo se vista come un modo per consumare nuovo terreno e incassare oneri concessori, senza valutare i servizi da corrispondere ai cittadini negli anni a venire ed è grave che a fronte di un aumento del patrimonio immobiliare abitativo corrisponda un aumento delle abitazioni sfitte.
Deve essere lo strumento per far crescere le città a misura d´uomo, per arrivare ad una destagionalizzazione del turismo alberghiero e commerciale, ad un turismo del benessere, di affari, di studio, ricreativo, culturale, escursionistico, rurale, termale, enogastronomico, religioso, …solo così si farà l´interesse della comunità, delle famiglie e degli imprenditori. Questo sarà il segreto del successo degli anni futuri… Deve promuovere lo sviluppo sociale, culturale ed economico della popolazione, migliorare la qualità della vita ma soprattutto utilizzare con scrupolo tutte le risorse non rinnovabili”.
La sua bontà dipende anche dalla capacità delle opposizioni di parlare alla città, che dice?
“Mi rendo conto che abbiamo una grande responsabilità e che la gente non è attenta, si rende conto sempre tardi di ciò che succede. Come Pdl faremo del Psc, della SS16, del bilancio Comunale i nostri cavalli di battaglia. Le inadeguatezze dell´amministrazione saranno perennemente evidenziate in pubblico. Saremo presenti ai dibattiti e ai pubblici incontri, ne organizzeremo confidando nella partecipazione della popolazione”.
Come trova il Prg del ’99?
“La mancanza da parte degli amministratori di lungimiranza e di un progetto globale di crescita della nostra città ha favorito l´iniziativa privata diretta esclusivamente a costruire tutto ciò che si poteva, in barba all´interesse collettivo.
Io sono un uomo d´affari, so cosa si aspettano le categorie commerciali per crescere e per far crescere con esse la collettività. Cosa ci ritroviamo ora? Ci ritroviamo solo un territorio spezzettato, disomogeneo, che non dà l´idea di città. La sinistra con la sua politica di scarsa incidenza e mancanza di competenze tecniche ha contribuito al mancato rinnovamento della città. Ma chi fu l´architetto del ´99?
Le criticità di cui oggi si parla e che il nuovo Psc dovrà risolvere sono frutto delle scelte sbagliate del passato. Ci sono stati e ci sono ancora oggi troppi interessi, lacci e lacciuoli per fare un ottimo lavoro, temiamo fortemente che si ripetano gli errori del passato, che si facciano passare per interesse generale le scelte e gli interessi di pochi. La nostra paura è che si continui a ‘predicare bene e a razzolare male’ ed invitiamo i cittadini a tenere alta la guardia. Come spesso si usa dire, ‘pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca’. Nel `99 sono stati ridotti, nel silenzio più assoluto, gli indici di edificabilità a chi già li possedeva, diminuendo per ciascuna abitazione in campagna la superficie edificatoria da 350 metri a 250 metri. Tale atto ha permesso di trasferire tali diritti nei nuovi comparti, per togliere a molti e concedere a pochi, una vera politica di sinistra. La cosa buffa, è che gli elettori di sinistra, veri destinatari di questa norma, coloro i quali hanno tenuto in piedi questa maggioranza, ancora oggi non lo sanno!”.
IL PUNTO
Psc, il Comune sta giocando con i nostri prossini 30 anni
– Il Comune di Misano sta giocando con la vita dei misanesi dei prossimi trent’anni. Infatti, sta “riflettendo” sul Psc (Piano strutturale comunale), quello che un tempo era il Prg (Piano regolatore comunale). La prossima legge urbanistica inciderà sull’esistenza vera dei 12.500 cittadini. C’è chi diventerà ricchissimo (“i soliti noti” di Adriano Torsani) e chi non potrà aprire neppure una finestra. Gli amministratori hanno chiamato il futuro “Misano Adriatico, una città accogliente”. Finora sul Psc è stata fatta una sola riunione con i cittadini su imbeccata del Pd.