LA MARINERIA
– “Ma che cosa ci fa qui tutta ‘sta gente?”. L’affettuosa e scanzonata battuta è di un signore parte di quella grande sala gremita del Palazzo del Turismo. La sua famiglia appartiene ad una stirpe di pescatori. E la sua casa sul porto reca sul muro, con tanto di faretto come se fosse un’opera d’arte, la vela con i colori di famiglia ed è una delle poche a non essere stata trasformata in albergo, o attività turistica. Era lo scorso 11 dicembre. In tanti seduti sulle scale e sul pianerottolo; e tanti che, causa la piacevole ressa, hanno visto e salutato. L’occasione è stata la presentazione del libro strenna della Banca di Credito Cooperativo di Gradara. Titolo “Gente e mestieri del litorale di Riccione”, è il frutto del lavoro di Carlo Volpe. Al gratificante colpo d’occhio della sala piena, un palco non meno importante: il sindaco Massimo Pironi, l’assessore alla Cultura, Iole Pelliccioni. La bellezza del libro e l’argomento hanno portato a Riccione da tutta la provincia tanti appassionati di cose del mare.
Se il sindaco di Riccione Massimo Pironi ha fatto girare le sue riflessioni sulla coesione sociale di una comunità, il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha rimarcato l’identità: il cosiddetto genius loci. L’istituto di credito da anni ne stimola il valore con una collana storica curata da Maria Lucia De Nicolò, professoressa di Storia moderna all’Università di Bologna.
“E’ la nostra prima iniziativa culturale qui a Riccione – ha detto il presidente Fausto Caldari -. Ma la Bcc di Gradara non è nuova a manifestazioni di questo tipo. Nel tempo, ha saputo abbinare alla sua caratteristica attività bancaria, iniziative culturali di grande interesse, tese alla valorizzazione dei nostri luoghi, alla riscoperta di storie locali ed antiche memorie, a presentare e promuovere artisti e scrittori residenti od operanti sul territorio.
In questi ultimi anni, abbiamo promosso diverse iniziative editoriali ispirate alla riscoperta della cultura del mare e della storia delle comunità costiere. Queste ricerche hanno permesso di scoprire valori culturali inaspettati che hanno riscosso un forte consenso pubblico.
Molti di questi volumi, alcuni da tempo esauriti, vengono ancora richiesti alla nostra banca, da biblioteche, ed istituti di cultura, da studiosi, da semplici cittadini”.