CULTURA
di Claudio Casadei
– Giovedì 4 agosto e sul cielo della collina di Montefiore si è accesa una stella in più. A Montemaggiore Arte, l’antica cava che il maestro Umberto Corsucci ha saputo trasformare in una fucina di artisti e nel M.I.S.A.M. ovvero il Museo Internazionale della Scultura all’Aperto del Montemaggiore si è animata per dare vita all’undicesima edizione del Concorso di Scultura. Alla serata hanno partecipato numerosi amici dello scultore saliti fino al 451 di San Felice in Montefiore per assistere all’inaugurazione iniziata con il ringraziamento del Sindaco, dottoressa Vallì Cipriani e il discorso del Consigliere con delega alla Cultura Giovanni Martelli. A seguire la straordinaria elasticità della mano di un valente chitarrista e la musica di un simpatico trio ha accompagnato una serata fatta di commenti più o meno pertinenti sulle opere presenti, sui cataloghi, sulle bozze e sui modelli. Impossibile non discutere sulle tecniche, sui materiali sui significati di quelle figure sintetiche e complesse. Opere il cui messaggio va sempre al di là delle forme visibili e ruba la vista e il cuore di chi guarda ammirato e incapace anche solo di pensare certe forme e il loro messaggio. Toccante l’inaugurazione della Grande Porta Trilite dello scultore pesarese Loreno Sguanci recentemente prematuramente scomparso. Commemorato dai figli Stella e Luca ha utilizzato le strutture di Montemaggiore arte per lasciare il suo ultimo messaggio: una porta meravigliosa attraversando la quale è più facile passare dalle brutture del quotidiano alle emozioni dell’arte.
Come sempre ad organizzare il tutto, con l’aiuto della valente dottoressa Sonia Vico, è stato il padrone di casa, lo scultore Umberto Corsucci che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Montefiore e quello ancora più complicato della Provincia di Rimini. La notte a Montemaggiore è fantastica. C’è un cielo fantastico e da quella collina le luci della costa portano lontanissimo fino a Ravenna. Le persone dotate di una buona vista raccontano che in certe particolari giornate, lo sguardo può anche toccare le coste dalmate che in fondo non sono che a poche decine di chilometri. E questo il luogo che Umberto Corsucci ha creato, pensando a questa galleria d’arte che mette a disposizione del mondo. Lui che per indole contesta anche l’aria che respira, in realtà nasconde sotto questa apparente scorza di uomo rude un cuore immenso, grande come la sua arte.