– Zittito in malo modo il sindaco Corrado Curti nella serata pubblica che si è tenuta lo scorso 14 febbraio al cinema teatro Astra che aveva al centro della discussione l’ampliamento del porto di Vallugola. Da una parte il Comitato “Vallugola terra nostra” che si batte contro il no; dall’altra la proprietà che ha chiesto il poderoso intervento. In mezzo il sindaco che ancora sta in mezzo al guado. Sta aspettando, insomma. Sono giunti anche da Riccione a sostegno delle tesi del Comitato.
Scrive il Comitato “Vallugola terra nostra”: Il Piano Regionale dei Porti, approvato dal Consiglio Regionale nel mese di febbraio 2010 dopo lunghe e faticose mediazioni, consente solo interventi finalizzati alla messa in sicurezza degli attuali bacini portuali ed al miglioramento della imboccatura esistente. Secondo il piano, la messa in sicurezza dei bacini portuali esistenti consentirà nel contempo una miglior utilizzazione degli specchi acquei con la possibilità di aumento dei posti barca. E’ ovvio pertanto che l’aumento dei posti barca possa avvenire solo nell’ambito di una migliore utilizzazione degli attuali bacini, senza ampliamenti dell’attuale area portuale, se non quelli strettamente necessari per la messa in sicurezza e la modifica dell’imboccatura o per un più razionale utilizzo dell’area esistente.
Confutando i dati contenuti nella relazione di progetto, pare ovvio pertanto che il raffronto dimensionale del bacino progettato vada fatto con le strutture esistenti e non con quelle del progetto precedente esaminato dalla Conferenza dei Servizi.
Il raffronto evidenzia la non conformità del progetto con la normativa sopra citata, in quanto la superficie degli specchi acquei esistenti risulta di circa mq. 16.500, mentre quelli progettati ammontano a mq. 32.150 circa per i bacini di stazionamento, oltre a mq. 14.220 per il bacino di calma, per un totale di circa mq. 46.370. Come si vede una superficie complessiva che è quasi il triplo di quella esistente.
Anche le misure lineari del complesso portuale sforano abbondantemente le attuali dimensioni in quanto la lunghezza complessiva passa dagli attuali circa 325 m. a circa 530 m., mentre la larghezza, computata dal confine demaniale, passa dagli attuali m. 96 riferiti alla banchina verso mare del porto (con un’apertura massima verso mare di m. 135 del faro), ai 150 m. circa, misurati al limite interno dello specchio acqueo, oppure ai 195 m. circa, misurati sulla linea esterna della mantellata di protezione. E’ evidente che il parametro utile per determinate l’ampliamento dei bacini è rappresentato dalle dimensioni e dalle superfici; i posti barca in più sono solo 29 per effetto della loro maggiore superficie unitaria”.